I curdi: “Isis sconfitto entro un mese”

Entro un mese l'Isis sarà sconfitto in Siria. Ne sono sicure le forze curde alleate della Coalizione a guida Usa.

Certi della vittoria

Citati dai media panarabi, i vertici delle Forze siriane democratiche (Sdf) hanno annunciato che la battaglia contro gli jihadisti del sedicente “Stato islamico” nel sud-est della Siria è quasi giunta alla fine. “I miliziani sono circondati, e in un mese saranno eliminati“, si legge in dichiarazioni apparse in sovrimpressione sulle tv panarabe.

Garanzie

Le milizie curde chiedono, però, che il ruolo svolto nella lotta al terrore venga riconosciuto. Qualsiasi accordo con Damasco, ha detto Mazloum Kobani, uno dei comandanti dell'Sdf, “dovrebbe includere lo status speciale” che i combattenti si sono guadagnati sul terreno, lottando “in nome di tutta l'umanità e anche dell'esercito siriano”. Questa, ha aggiunto, “è la nostra linea rossa e non molleremo”. Le Sdf controllano circa un terzo della Siria dopo aver respinto gli jihadisti del Califfato dal nord-est con il sostegno della coalizione a guida Usa. L'alleanza guidata dai curdi “ha protetto la Siria nord-orientale, ha liberato queste aree e hanno diritto a continuare a proteggere la regione“, ha aggiunto.

Richieste

Il regime di Bashar al-Assad, dopo aver riguadagnato terreno grazie al sostegno fondamentale della Russia, è tornato a controllare due terzi del Paese ed è determinato a riprendere anche le aree sotto l'autorità delle milizie curde. Queste potrebbero “acconsentire a far parte dell'esercito nazionale della futura Siria ma solo a condizione che possano tenere il proprio status speciale“, ha sottolineato il comandante curdo, ricordando che i colloqui per una qualche forma di decentralizzazione sono già iniziati ma al momento “non hanno raggiunto alcun risultato positivo”. “Il regime continua a pensare di poter tornare indietro a come era prima del 2011. Spera ancora di poter prendere il controllo militare dell'intera regione, ma deve capire che è impossibile”. In ogni caso, ha precisato, le Sdf sono pronte a “proteggere il confine siriano e l'unita' del territorio”, e “ad accettare i risultati delle elezioni centrali se occorre”.