Hong Kong, riapre lo scalo ma le tensioni restano

E'di cinque arresti il bilancio conclusivo della febbrile giornata di protesta a Hong Kong, dove la dimostrazione tutto sommato pacifica andata in scena all'aeroporto un paio di giorni fa si è via via trasformata in uno scenario di guerriglia urbana. Voli interrotti da e per Hong Kong, scalo cittadino in mano per ore a centinaia di manifestanti e polizia che interviene per riportare l'ordine e consentire alle attività aeroportuali di riprendere regolarmente. Ne viene fuori un'intera giornata di scontri fra i giovani manifestanti e gli agenti in tenuta antisommossa, che hanno fatto ricorso a manganelli e spray al peperoncino per disperdere la folla che aveva preso possesso dello scalo. Tensione altissima che, a ogni modo, non ha portato le autorità cittadine, guidate da Carrie Lam, a effettuare concessioni. La governatrice, inoltre, la quale ha stigmatizzato la protesta affermando che l'intemperanza sociale sta portando Hong Kong verso un “percorso di non ritorno che la farà precipitare in una situazione molto preoccupante e pericolosa”.

La condanna dell'Onu

Niente concessioni quindi, il che fa ragionevolmente pensare che le dimostrazioni non si fermeranno qui. In aeroporto, dopo due intense giornate di protesta, le attività sono riprese regolarmente anche se, al momento, non è chiaro se i giovani prenderanno nuovamente di mira lo scalo aeroportuale. Nel frattempo, l'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani ha chiesto l'avvio di un'indagine che faccia luce sulle repressioni con cui la Polizia ha arginato le proteste dei gruppi di dimostranti, parlando di possibili prove a carico delle Forze dell'ordine che dimostrerebbero la violazione degli standard internazionali di intervento, riferendosi in particolare al presunto lancio di gas lacrimogeni direttamente contro la folla e anche in zone chiuse, aumentando la possibilità di “provocare feriti o morti”, come affermato dal portavoce Rupert Colville, il quale ha manifestato anche la preoccupazione del commissario Michelle Bachelet per l'aumento delle tensioni in città, condannando “ogni forma di violenza e distruzione di proprietà e chiede a tutti i partecipanti alle proteste di manifestare pacificamente”.