Hong Kong: i manifestanti marciano con le bandiere americane

La protesta di Hong Kong chiede aiuto agli Stati Uniti d'America. I dimostranti sventolano bandiere a stelle e strisce e scandiscono slogan inneggianti a Donald Trump e alla democrazia, anche se non tutti sono concordi nel rivolgersi alla superpotenza occidentale. Il quattordicesimo finesettimana di manifestazioni nell'ex colonia britannica di Hong Kong è iniziato con una lunga marcia pacifica dal centro della città fino alla sede del consolato americano. I primi momenti di tensione si sono avuti quando alcune persone, con mascherine sul volto e abiti neri, hanno vandalizzato e appiccato un incendio all'ingresso di una delle stazioni della metropolitana. Poi la polizia è ricorsa al lancio di lacrimogeni per disperdere i manifestanti che cercavano di bloccare il traffico. Intanto è stato di nuovo arrestato il leader del Movimento degli Ombrelli e fondatore del partito Demosisto Joshua Wong Chi-Fung, 22 anni, per aver violato l'obbligo di dimora a cui è sottoposto.

La giornata

È la prima dimostrazione in piazza da quando il capo dell'esecutivo Carrie Lam ha ritirato definitivamente la legge sull'estradizione, tanto avversata dai manifestanti, meno di una settimana fa. La sua introduzione avrebbe significato poter estradare in Cina i sospettati i crimini per cui è prevista una pena di sette anni di carcere e farli processare in un paese dove vige la pena di morte. Ma la sete di democrazia non è ancora pienamente soddisfatta e dopo aver guardato alle proprie istituzioni, i manifestanti volgono lo sguardo all'estero. Una lunga e pacifica marcia formata da decine di migliaia di persone, anche se meno affollata degli altri fine settimana, ha percorso la città di Hong Kong partendo da Chater Garden, in centro, fino a raggiungere la sede dell'ambasciata americana. Durante il tragitto i manifestanti hanno alzato in aria molte bandiere statunitensi e gridato “Trump aiutaci!”. Gli agenti di polizia, disposti ai lati, scortavano la folla. A gran voce chiedono che il Congresso degli Stati Uniti approvi l'Hong Kong Rights and Democracy Act, un emendamento presentato nel 2017 alla legge Hong Kong Policy Act. Questa proposta di legge prevede tra le altre cose il sostegno statunitense alla democrazia, ai diritti umani, a una sufficiente autonomia dalla Cina e di garantire il visto d'accesso ai richiedenti che sono stati arrestati o rinchiusi in carcere per avere protestato durante le elezioni a Hong Kong nel 2014. Poi verso la metà del pomeriggio, la protesta si è animata. Alcuni giovani con indumenti scuri e mascherine hanno assalito una stazione della metropolitana, chiusa per evitare assembramenti dei manifestanti, e dato fuoco all'ingresso. In seguito la polizia è ricorsa al lancio di lacrimogeni per disperdere le persone che si erano radunate su Hennessy Road per bloccare il traffico.

La critica

Sulla testata online Hong Kong Free Press è stato pubblicato l'articolo “Thanks, Yanks, but not thanks” in cui si mette in dubbio l'utilità di coinvolgere un paese straniero nel processo di autonomia e indipendenza del proprio paese. Se le accuse iniziali di interferenze straniere nel fomentare la protesta erano infondate e risibili, la foto di un incontro tra Joshua Wong con la diplomatica americana Julie Eladeh e le forti prese di posizione trasversali – dal fronte repubblicano e da quello democratico – in favore della protesta farebbero temere all'autore dell'articolo, uno studente universitario a cui è stato garantito l'anonimato, un'ingerenza statunitense eccessiva che difficilmente potrebbe convergere molto a lungo con le istanze della protesta e dell'autodeterminazione.

Il nuovo arresto

Era tornato in libertà su cauzione una settimana fa, poche ore dopo l'arresto del 30 agosto, il giovanissimo leader della protesta Joshua Wong. L'attivista è stato fermato dalla polizia al suo arrivo all'aeroporto di Hong Kong dopo un viaggio in Taiwan. Wong avrebbe violato le condizioni di libertà su cauzione che prevedono l'obbligo di dimora dalle 23 alle sette del mattino. Sostiene che potrebbe essere liberato domani, comunica sul suo profilo Twitter.

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