GUATEMALA AL VOTO TRA INCHIESTE E PROTESTE

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I guatemaltechi sono scesi in strada per celebrare una “marcia funebre delle elezioni” e a denunciare una classe politica corrotta, con il boicottaggio delle elezioni di oggi. “Vogliamo manifestare il nostro rifiuto di partecipare ad elezioni imposte, immorali, illegali e illegittime, facciamo appello alla disobbedienza e alla resistenza civile”, ha dichiarat Isabel Juarez, 45 anni, membro del collettivo “Un altro Guatemala, adesso!”, organizzatore della marcia. “Siamo a lutto perché consideriamo che le elezioni sono un processo ormai morto, senza riforme e con molta, troppa gente implicata in scandali di corruzione”, spiega Juarez.
Il paese centramericano vive un momento di mobilitazione popolare senza precedenti, con proteste pacifiche organizzate ogni giorno da aprile scorso, molte delle quali spontanee.

Quest’ultima settimana che ha preceduto le elezioni è stata a dir poco rocambolesca: martedì il presidente conservatore Otto Perez, accusato di aver orchestrato un giro di corruzione, è stato privato dell’immunità dal Parlamento. Il giorno dopo si è dimesso, e lo stesso ha fatto il vicepresidente Alejandro Maldonado. Il giovedì sera Perez è stato arrestato e ha passato la sua prima notte in prigione dove resterà fino a martedì, giorno del primo interrogatorio.

L’inchiesta sta cercando di fare luce su un vasto sistema di tangenti nel servizio doganale nazionale che avrebbe rubato allo stato diversi milioni di dollari. L’indagine ha coinvolto anche altri membri del governo accusati di aver ricevuto tangenti da imprenditori per ridurre i dazi. Pérez Molina si è sempre dichiarato innocente.