GRECIA: SCADE OGGI IL PIANO DI SOSTEGNO DELL’EUROPA

Sono state frenetiche le ore che hanno preceduto la scadenza del piano di sostegno dell’Europa e del Fondo monetario internazionale. Infatti si era riaperto un canale di trattative fra il governo greco e i creditori, con l’obiettivo di ottenere per Atene un’estensione del programma stesso.

Questo scenario avrebbe consentito a Tsipras due cose. In primo luogo, il fatto che il programma di sostegno alla Grecia resta in vigore avrebbe reso in qualche modo più credibile e valida l’offerta di compromesso dei creditori sulla quale è convocato il referendum di domenica prossima. In secondo luogo – e questo è ciò che conta di più per la Grecia – l’esistenza della rete di supporto di quel programma potrebbe, in teoria, dare alla Bce una copertura giuridica per poter estendere il finanziamento alle banche greche. Questo è ciò in cui spera il governo di Atene in questo momento.

Il compromesso sul quale si lavora prevede che la “proposta” dei creditori sia molto simile a quella presentata dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker: restano i pesanti sacrifici, l’aumento delle imposte e l’anticipo della transizione a un’età di pensionamento più simile a quella di gran parte degli altri Paesi europei, ma ci sarebbe un tasso di Iva agevolato al 13% per gli hotel, a sostegno del turismo, e meno sacrifici per chi ha pensioni più basse. In più ci sarebbe la disponibilità a discutere di una revisione dell’onere del debito più avanti nel tempo.

La contropartita sarebbe che Tsipras raccomanderebbe ai greci di votare “sì” al referendum. Nei media greci sono corse anche voci che il premier è volato nella tarda serata a Bruxelles per chiudere l’intesa in extremis. Resta però da vedere se non sia già troppo tardi per estendere il programma di sostegno in corso, contro lo scetticismo di molti a Bruxelles e nelle altre capitali, che non credono più agli impegno di Tsipas. Sembra poi del tutto escluso che alla Bce basti un accordo strappato solo sulla carta e all’ultimo per continuare a mettere a rischio sempre più risorse per la Grecia. Difficile dunque, che la riapertura delle banche, anche in regime di controlli sui capitali, sia imminente. Ma una finestra tra Atene e l’Europa si è riaperta, bisogna vedere se non sia come le tante altre che si sono aperte e poi subito richiuse. Difficile prevedere adesso se questa è davvero la svolta che può portare una schiarita in un Paese la cui economia è stata ormai condotta al collasso.