Golan, l'Anp: “Usa fuorilegge”

La legittimità di Gerusalemme e del Golan sono determinate dal popolo palestinese e da quello siriano”. Così Nabil Abu Rudeina portavoce del presidente palestinese Abu Mazen. “Qualsiasi decisione presa dagli Usa – ha aggiunto – è contro la legge e la legittimità internazionale. Non ha alcun valore, non darà legittimità all'occupazione israeliana e rimarrà lettera morta”. Ma – ha concluso – accrescerà solo “la tensione nella regione“.

La posizione del Cairo

L'Egitto, intanto, secondo l'agenzia Mena “ha confermato la propria posizione che considera il Golan siriano come un territorio arabo occupato”. La posizione del Cairo, si legge, è basata sulla “legittimità internazionale” creata da varie risoluzioni dell'Onu con “in testa” la numero 497 del 1981 contro l'annessione israeliana. Il comunicato “mette l'accento sulla necessità che la comunità internazionale rispetti le risoluzioni” e “lo Statuto delle Nazioni Unite” che giudicano illegittimo “appropriarsi di territori con la forza”, riferisce ancora l'agenzia ufficiale egiziana.

Russia e Siria

Secondo il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, “le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sulle alture del Golan possono “destabilizzare la regione” e dunque è opportuno che restino “solo una proposta”. Nuovo affondo anche da parte del governo siriano, secondo cui le dichiarazioni del leader di Washington “non cambiano la verità, perché il Golan è e rimarrà siriano“. La Siria ha denunciato le affermazioni di Trump come “una violazione delle risoluzioni internazionali” circa l'illegittimità della presenza israeliana.