Gerusalemme, attentato in una sinagoga: sei morti

Dopo gli scontri e le tensioni che negli ultimi giorni hanno travolto Gerusalemme Est, questa mattina alle 7 l’ennesimo attentato terroristico ha colpito la parte occidentale della città: due arabi sono entrati nella sinagoga Kehilat Yaakov nel quartiere ortodosso di Har Nof a Gerusalemme Ovest, armati di pistola, coltelli e corpi contundenti in metallo. Era l’ora della preghiera mattutina, e i terroristi si sono avventati sui fedeli aprendo il fuoco. I rapporti delle forze di sicurezza della sinagoga riferiscono di sei vittime e 8 feriti, di cui cinque molto gravi, ricoverati nell’ospedale Hadassah-Ein Kerem.

I due, di cittadinanza israeliana, sono stati uccisi dall’intervento delle guardie di sicurezza. Erano cugini ed avevano 22 e 27 anni; vivevano nel quartiere arabo di Jabel Mukaer. Per il portavoce della polizia Mucky Rosenfeld si tratta di un vero e proprio “attacco terroristico”. Hamas, al contrario, giustifica la sparatoria affermando che è una “vendetta per l’uccisione del guidatore di autobus palestinese”, riferendosi al ritrovamento del cadavere dell’autista 32enne Yusuf Hasan al-Ramuni, rinvenuto domenica sera nella zona industriale di Har Hotzvim.

Per Netanyahu, causa di queste azioni terroristiche è “l’incitazione all’odio” effettuata dal presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen: “E’ lui il responsabile – ha dichiarato – e reagiremo con forza”. Il ministero della Sicurezza interna Aharonovich, dal canto suo, afferma che “l’Autorità palestinese diffonde odio e bugie contro di noi, su radio, tv, internet, e libri di scuola. Queste sono le conseguenze”.

Anche gli Stati Uniti si sono espressi sulla vicenda: il segretario di Stato John Kerry ha definito l’avvenimento “un atto di puro terrore che semplicemente non può trovare spazio in quello che si definisce un comportamento umano”. Fonti israeliane, nel frattempo, affermano che la notizia dell’attacco è stata salutata nella Striscia di Gaza dal lancio di fuochi d’artificio e manifestazioni di gioia.