GAZA, HAMAS E’ ACCUSATO DI CRIMINI DI GUERRA CONTRO I CIVILI PALESTINESI

Una pesante accusa quella che Amnesty International ha rivolto ad Hamas, affermando che nei 50 giorni di conflitto contro Israele, nel 2014, il Movimento di resistenza islamico ha approfittato dell’occasione per “regolare i conti” con i palestinesi e si è reso responsabile, secondo l’ong, di veri e propri crimini di guerra: sequestri, torture e omicidi extragiudiziali ai quali si aggiunge l’accusa di collaborazionismo con Israele.

Nel rapporto diffuso oggi, vengono documentate ”esecuzioni extragiudiziarie di almeno 23 palestinesi e l’arresto e la tortura di decine di altri”.  Philip Luther, direttore di Amnesty per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha spiegato che è “assolutamente terribile il fatto che mentre le forze di Israele uccidevano in massa e distruggevano a spese della popolazione di Gaza, le forze di Hamas hanno colto l’opportunità di regolare spietatamente i conti mettendo in atto una serie di uccisioni fuorilegge e altri gravi abusi”. In totale si contano circa 2.200 palestinesi uccisi durante i 50 giorni di conflitto con Israele della scorsa estate, mentre sono stati 73 le vittime da parte israeliana.

Le indagini di Amnesty International parlano inoltre di “torture ai membri e sostenitori di al-Fatah”, il principale rivale politico di Gaza e agli ex membri delle forze della sicurezza dell’Anp. Chiunque fosse percepito come un avversario politico finiva nel mirino di Hamas. Quest’ultimo e l’organizzazione politica al Fatah avevano firmato un accordo di riconciliazione nel 2014 che non si è mai realmente concretizzato, infatti ancora oggi non cessa di manifestarsi il confronto tra il movimento islamista che ha il controllo dell’enclave costiera e quello nazionalista al governo in Cisgiordania.