Fuoco talebano nonostante la tregua

La tregua non ferma i talebani in Afghanistan. Nel primo giorno del cessate il fuoco unilaterale annunciato dal governo di Kabul, le milizie islamiste hanno condotto diversi attacchi contro le forze di sicurezza uccidendo almeno 25 persone, tra cui un governatore, e occupando un distretto. 

Attacchi

Gli insorti hanno assaltato le posizioni delle forze di sicurezza nella provincia nord-orientale del Badakhshan, dove sono morte 14 persone; nella provincia di Ghazni, a sud-est del Paese, i talebani hanno attaccato il quartier generale del distretto di Muqour con un veicolo carico di esplosivo, uccidendo cinque persone e ferendone 26, ha fatto sapere il portavoce del governatore provinciale, Arif Noori. In un terzo attacco nella provincia settentrionale di Sar-e-Pul, decine di insorti armati hanno preso d'assalto due postazioni di sicurezza delle forze armate afghane.

Cessate il fuoco violato

Il 7 giugno scorso, il presidente afghano, Ashraf Gani, ha annunciato il primo cessate il fuoco parziale in 17 anni, in occasione della fine del mese sacro del Ramadan e quindi da oggi ha posto fine alle operazioni offensive contro i talebani. Il portavoce del governatore del Badakhshan, Javid Baidar, ha dichiarato che gli insorti, che hanno annunciato un cessate il fuoco che inizia giovedi o venerdì, hanno approfittato della tregua unilaterale per occupare il distretto di Kohistan. “Non hanno rispettato il cessate il fuoco del governo e l'hanno usato come opportunità per attaccare le nostre forze”, ha evidenziato Baidar. Secondo il portavoce, il governatore del distretto, Abdul Rahman, è morto nell'attacco, insieme a un numero imprecisato di membri delle forze di sicurezza (secondo una fonte dell'amministrazione, 13 militari, mentre altri 16 sono rimasti feriti). L'attacco si è protratto per ore.