Francia, socialisti alle urne per scegliere il candidato presidente: Hamon favorito su Valls

La gauche francese è chiamata a scegliere il suo candidato presidente. E’ infatti iniziato il ballottaggio delle primarie socialisti tra Benoit Hamon (36% dei voti al primo turno) e Manuel Valls (31%). Lo scontro si concluderà questa sera, con la chiusura delle urne attorno alle 19. Risultati noti dopo le 20. Sono aperti 7.530 seggi, 2.000 di meno rispetto alle primarie del 2011 e 2.700 in meno rispetto alle primarie della destra a novembre. Fra le incognite di questo secondo turno, la partecipazione, le cui cifre confuse e mai comunicate definitivamente fino a due giorni dopo furono oggetto di polemiche una settimana fa. Aspro lo scontro fra i due contendenti, con Hamon – che raccoglie l’appoggio della maggioranza degli candidati eliminati – grande favorito. Valls ha annunciato che accetterà lealmente il verdetto delle urne ma che “sparirà”, non potendo – come altri esponenti socialisti – sostenere un progetto come il “reddito universale” propugnato da Hamon. Il partito, tuttavia, sembra allo sbando e le possibilità di superare il primo turno alle presidenziali ridotte al minimo.

Fermento anche a destra. Su Francois e Penelope Fillon è, infatti, in corso un’inchiesta-lampo sull’ipotesi di falso impiego per l’incarico da assistente parlamentare della moglie del candidato. Fra una settimana, o 10 giorni, potrebbe essere tardi per convocare nuove primarie. Nel caso che Fillon si ritiri fra un mese, il candidato – visto che non sarà Alain Juppé, che fu suo avversario al ballottaggio ma ha già detto di non voler fare la riserva – lo sceglierà un’assemblea del partito. Ma la sorte della destra, a quel punto, sarebbe politicamente segnata. Nelle ultime ore, la squadra speciale antifrode ha perquisito la sede de La Revue des deux Mondes, il mensile per il quale Penelope ha lavorato 20 mesi incassando 100.000 euro.

“Faceva la consigliera del proprietario”, ha spiegato in tv Fillon, ma le uniche tracce del lavoro di sua moglie sono un paio di recensioni letterarie. Da quanto trapela, si stanno passando ora al vaglio le dichiarazioni dei redditi di tutti questi anni della coppia. Sarà poi la volta, ad inizio settimana, delle deposizioni di Francois e Penelope. Il primo dovrà chiarire anche un secondo autogol commesso durante l’intervista in diretta tv di giovedì sera: ha detto come fosse niente di aver stipendiato anche due figli per prestazioni da avvocato quando era senatore. Ma, fatti i calcoli, si trattava del 2005-2007, e allora i suoi due ragazzi non erano ancora diventati avvocati.