FRANCIA, IL GOVERNO NON RITIRA LA RIFORMA DEL LAVORO: PROSEGUONO LE PROTESTE

Caos in Francia dove l’ondata di proteste contro la riforma del lavoro non accenna a placarsi. Dopo il blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante, gli aderenti al sindacato Cgt hanno decretato anche lo sciopero di 19 centrali nucleari. Secondo le previsioni, non verranno spenti del tutto, ma saranno possibili dei rallentamenti nella fornitura di energia elettrica. Al caos benzina si aggiunge anche lo sciopero di due giorni indetto dai ferrovieri della SNCF, che incroceranno le braccia anche dal 31 maggio. Atteso invece per il 2 giugno lo sciopero “illimitato” di metro e bus parigini (RATP), a cui seguirà dal giorno dopo quello dell’aviazione civile. Il tutto a pochi giorni dal fischio d’inizio dell’Euro 2016.

Quanto al blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante, il presidente Francois Hollande ha garantito oggi che “sarà fatto tutto il possibile per garantire l’approvvigionamento” di benzina. “Il governo non ritirerà la riforma del lavoro. Il sindacato non detta le leggi di questo Paese”, ha rincarato il premier Manuel Valls, sottolineando a chiare lettere che l’esecutivo non cederà al “ricatto” della Cgt.

Nel question time davanti ai deputati dell’Assemblée Nationale, Valls ha detto a chiare lettere che “non ci sarà nessun ritiro” della riforma del lavoro né del suo articolo 2. Quest’ultimo rappresenta uno dei punti più contestati dal sindacato in quanto – dicono gli esperti – riconoscerebbe una preminenza degli accordi aziendali sugli accordi di categoria. “A chi è sceso in piazza e vuole far cadere il governo – ha concluso il suo intervento Valls – dico: ‘non c’è alternativa a gauche’, l’unica alternativa è la destra dura, quella che vuole rimettere in discussione la parità”