FRANCIA, IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI AVVERTE: “SIAMO SULL’ORLO DI UNA GUERRA CIVILE”

Il capo dei Servizi segreti di Francia, Patrick Calvar, ha avvertito sul rischio di una “guerra civile” nel Paese. Si tatta di un’espressione mai stata utilizzata fino ad oggi, tantomeno da un uomo delle itituzioni, riferisce l’Express, ma che il direttore del Dgsi ha ripetuto davanti alla Commissione d’inchiesta parlamentare sugli attentati del 13 novembre a Parigi. “Siamo sull’orlo di una guerra civile”, ha precisato Calvar, puntando il dito sull’ultra destra francese e confermando di fatto un’idea già espressa il 10 maggio scorso, quando aveva evocato forti rischi di “uno scontro” tra differenti movimenti estremisti in Francia.

Il Paese, infatti, è in uno stato di massima allerta per gli Europei di calcio, possibile obiettivo di attacchi jihadisti e dopo i sanguinosi attentati del 2015: le forze di sicurezza, presenti in massa su tutto il territorio nazionale, sono impegnate anche nel difficile contrasto al tifo violento degli hooligans, che a Marsiglia hanno dato vita a scontri sanguinosi, costringendo le forze dell’ordine a reagire di fronte a pestaggi e combattimenti tra tifoserie opposte. Ad aggravare la situazione sono anche le manifestazioni di protesta contro il progetto di riforma del lavoro: riferendosi alle “violenze assolutamente inaccettabili” avvenute nel corso di molte delle manifestazioni precedenti, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha avvertito che non saranno tollerati altri episodi simili.

“L’estremismo è in crescita in tutto il mondo e noi, i servizi interni, stiamo cercando di spostare le risorse per interessarci dell’ultra-destra in attesa di uno scontro – ha spiegato Calvar -. Penso che (lo scontro) avrà luogo. Ancora uno o due attentati e accadrà. Spetta a noi anticiparlo e bloccare tutti quei gruppi che, in un momento o in un altro, innescano scontri tra comunità”.

Secondo quanto riportato dall’Express, una fonte ha confermato i rischi legati a possibili azioni dei gruppi di estrema destra: “con l’aumento del rischio islamista -riporta il settimanale – negli ultimi anni abbiamo concentrato la nostra attenzione sui jihadisti. Dell’ultra-destra ci siamo interessati di meno”.