Fermati per aver alzato un muro anti-migranti

È costato caro a diversi militanti del gruppo nazionalista francese Generation Identitaire (Generazione Identitaria) il gesto attuato nella primavera 2018 sulle Alpi, al confine italo-francese. Essi si schierarono dietro una rete stradale e intonarono cori per la difesa dei confini e contro l'arrivo di immigrati in Francia; posarono sulla neve un grande striscione con scritto “No Way – Back to your homeland” (“Non c'è modo – Tornate nella vostra patria”). Ora, per alcuni di loro sono state prese misure di custodia cautelare, tra costoro – si legge sui portali francesi – una ragazza all'ottavo mese di gravidanza. Gli attivisti sono stati poi rilasciati e – come riferisce Il Giornale – sarebbero accusati di “interruzione di pubblico servizio”.

L'indagine

I militanti nel corso di quella dimostrazione avrebbero – come riporta la stampa transalpina – consegnato alla polizia quattro immigrati clandestini e fornito informazioni ai funzionari delle forze dell'ordine che ne avevano arrestati altri sette. Nell’aprile 2018 era già stata chiusa un’inchiesta simile contro “Generation Identitaire” per l’assenza di reati. Poi il procuratore ha avviato una nuova indagine, ipotizzando il reato di “interferenza in un servizio pubblico” nei confronti della gendarmerie di Briançon. Come riporta Valsusa Oggi, i componenti del gruppo si sarebbero sempre difesi affermando che le loro attività al Colle della Scala fossero tutelate dall’articolo 73 del codice penale francese, il quale prevede che ogni persona ha il diritto di consegnare i responsabili di reati al più vicino ufficio di polizia giudiziaria, nei casi siano colti in flagrante, se compiono reati punibili con la reclusione.

Il precedente nel Mediterraneo

Dal mare ai monti. Generazione Identitaria (che ha una propria ramificazione anche in Italia) aveva già messo in atto azioni contro l'immigrazione clandestina in Europa. Due anni fa i militanti affittarono una nave per contrastare l'attività delle ong e “smascherare chi coopera con gli scafisti per sottrarre disperati dalla miseria”. L'iniziativa aveva preso il nome evocativo di “Defend Europe”.