Ferguson, caso Brown: dichiarato lo stato d’emergenza

Il Missouri è in stato di emergenza in attesa del verdetto del Gran Giurì sul caso Brown. Nell’ordine esecutivo firmato ieri dal Governatore del Missouri Jai Nixon si legge che “a prescindere dai risultati delle indagini penali federali e statali, vi è la possibilità di estesi disordini”. Il Dipartimento della Giustizia statunitense e le autorità di St. Louis, infatti, potrebbero presto annunciare i risultati delle loro indagini penali portate avanti indipendentemente gli uni dagli altri relativamente all’incriminazione o meno dell’agente Darren Wilson, che lo scorso 9 agosto a Ferguson sparò e uccise il 18enne Michael Brown. La commissione del Gran Giurì si trova a Clayton, a soli 20 km dalla tragedia, ed è composta da 9 bianchi e 3 neri afroamericani, 7 uomini e 5 donne scelti a caso tra i possessori di tessera elettorale.

Il caso dell’omicidio del giovane Michael, appena diplomatosi e in attesa di iniziare di lì a due giorni il Vatterott College – una scuola tecnica – nella speranza di diventare un ingegnere, fece grande scalpore negli Stati Uniti. L’omicidio commesso dal bianco 28enne poliziotto Wilson, del dipartimento di polizia di Ferguson, sul giovane di colore creò numerosi disordini da parte della cittadinanza afroamericana che vide nel gesto dell’ufficiale di polizia una prevaricazione di natura razzista. Il giovane era stato colpito da sei proiettili sparati da Wilson dopo che si era rifiutato di obbedire all’ordine di fermarsi. Brown era sospettato – secondo la polizia locale – di un furto commesso pochi minuti prima poco distante. Il Governatore Nixon, nell’agosto scorso, si vide costretto a far intervenire la Swat – l’unità speciale antisommossa – per contenere i disordini in strada e a ordinare il coprifuoco notturno da mezzanotte alle cinque. Tutta la popolazione è ora in attesa del verdetto che metterà la parola fine, in un verso o nell’altro, a quel tragico pomeriggio del 9 agosto scorso.