Erdogan vuole chiarezza da Riad

Si fa sempre più inquietante il giallo sulla scomparsa di Jamal Khashoggi, editorialista saudita del Washington Post apertamente critico nei confronti di Riad di cui si sono perse le tracce da alcuni giorni. 

Richiesta

L'ultimo avvistamento risale a più di una settimana fa, quando il giornalista si era recato nel consolato saudita a Istanbul. Ieri il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto all'Arabia di “dimostrare” che Khashoggi abbia effettivamente lasciato la struttura, come sostenuto da Riad. “I funzionari del consolato non possono assolversi dicendo che ha lasciato l'edificio”, ha spiegato Erdogan in una conferenza stampa. “Se se n'è andato, bisogna provarlo con le riprese, quelli che chiedono alle autorità turche dove si trova (il giornalista, ndr) dovrebbero chiedere cosa sia successo”. Per far luce sulla vicenda Ankara ha chiesto di poter perquisire il consolato nell'ambito delle indagini. 

Attacco

Dalle colonne del Wp, intanto, arriva un duro attacco nei confronti di Riad. “Se dovessero essere confermate le indiscrezioni che vogliono che il giornalista sia stato ucciso in un consolato del proprio Paese – si legge – allora non ci sarebbe alcun precedente per la modernizzazione del Paese“. L'articolo fa riferimento poi al “commando” di 15 uomini giunto a Istabul con un volo speciale dalla capitale saudita. “L'Arabia deve subito dichiarare l'identità di queste 15 persone e cosa è accaduto tra le mura del consolato… Il principe ereditario (Mohammed bin Salman, ndr) sta costruendo un regime sconsiderato, in cui aumenta sempre più l'incuranza nei confronti della legge”. L'attacco del quotidiano americano non si limita a Riad, ma fa riferimento anche a Erdogan, che “nonostante si sia detto infastidito dall'accaduto” non avrebbe fatto abbastanza per appurare che si sia trattato di omicidio. “La Turchia deve rendere note tutte le prove a sostegno dell'ipotesi dell'omicidio di Khashoggi. Nessuna pista deve essere tralasciata e nessun punto dell'inchiesta deve finire in secondo piano”. Il Wp in ultimo chiede al presidente americano, Donald Trump, che negli scorsi mesi ha ricevuto alla Casa Bianca bin Salman, di sanzionare l'Arabia Saudita, in primis sospendendo la collaborazione in ambito militare “nel caso la monarchia si rifiuti di collaborare“.