EMERGENZA UMANITARIA NEL SUDEST ASIATICO: L’ONU OFFRE IL SUO SOSTEGNO

Continuano le preoccupazioni internazionali per la questione dei migranti nel Sudest asiatico. Anche il segretario generale Onu Ban Ki-moon ha espresso crescente apprensione per la crisi umanitaria dei barconi alla deriva. In una conversazione telefonica con i primi ministri di Malesia e Thailandia ha infatti offerto ai Paesi l’aiuto delle Nazioni Unite. “Nelle conversazioni con i leader della Regione, è stata sottolineata la necessità di proteggere le vite umane”, di “rispettare l’obbligo di salvataggio in mare” e di non respingere i profughi, come si legge in un comunicato dell’Onu.

Ma già nella scorsa settimana l’interesse internazionale stava crescendo, con pressioni del governo americano verso i Paesi del Sudest asiatico, perché possano accogliere le migliaia di migranti, le cui condizioni peggiorano ogni momento di più. Inoltre, le piccole imbarcazioni stanno per cedere e rischiano di affondare da un momento all’altro. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo thailandese per discutere la questione, evocando la possibilità per la Thailandia di fornire loro assistenza. Anche l’Alto commissario Onu per i diritti dell’uomo Zeid Ra’ad Al Hussein, si è detto costernato e teme numerosi decessi. Nonostante gli appelli però, l’Indonesia rimane irremovibile, perché se autorizzasse l’entrata dei migranti si potrebbero creare “problemi sociali”, come spiega il generale Moeldoko, capo dell’esercito.

Comunque il governo della Malesia ha annunciato che il ministro degli esteri incontrerà i suoi omologhi di Indonesia e Thailandia. Esattamente il politico malese, Anifha Aman, incontrerà quello indonesiano Retno Marsudi nella giornata di oggi. Il colloquio sarà seguito da un incontro separato tra Anifah e il ministro degli esteri tailandese, Tanasak Patimapragorn, nel corso della settimana, probabilmente il 20 maggio. Sabato 17 maggio il governo della Birmania ha escluso qualunque sua responsabilità nella crisi dei migranti rohingya e ha detto che potrebbe non partecipare al summit sulla migrazione nell’oceano Indiano convocato il 29 maggio a Bangkok.