Elezioni presidenziali in Tunisia, ufficiale il ballottaggio

Come da pronostico, le urne in Tunisia hanno prodotto un pari. Le prime elezioni presidenziali nella storia del paese nordafricano non hanno dato una vittoria netta perciò si andrà al ballottaggio il prossimo 28 dicembre. Una sorpresa c’è comunque stata. Secondo i dati ufficiali – diffusi oggi dall’organismo indipendente che ha organizzato il voto, l’Isie (Instance supérieure indépendante pour les élections) – lo stacco fra i due candidati è meno marcato di quanto prevedessero gli exit poll, dunque il secondo turno potrebbe ancora rappresentare una sfida aperta. A fronteggiarsi il prossimo 28 dicembre saranno il presidente uscente Moncef Marzouki del partito Congresso per la repubblica (Cpr) e il leader del partito laico Nidaa Tounes Beji Caid Essebsi, quest’ultimo in leggero vantaggio (ha guadagnato il 39,46% dei voti) sull’ex presidente, fermo al 33,43%.

La Tunisia sembrerebbe dunque indirizzata verso il partito laico dichiaratamente anti estremista. Il partito ha infatti vinto le elezioni politiche il 26 ottobre scorso proprio perché percepito come l’unico in grado di battere Ennahdha, il partito politico tunisino di orientamento islamista che ha guadagnato in parlamento 67 seggi su un totale di 217. Il ballottaggio tra i due candidati si giocherà probabilmente su chi avrà dalla sua proprio il voto islamista che non ha presentato un proprio candidato alla presidenza e, al primo turno, non ha nemmeno espresso ufficialmente il proprio appoggio. L’ex presidente Marzouki ha sicuramente più affinità con gli islamisti, ma i Fratelli musulmani – dei quali Ennahdha è la rappresentanza tunisina – hanno già tentato un accordo con il laico Essebsi, in cambio di alcuni ministeri quali l’istruzione, gli affari sociali e lo sport nel prossimo governo. Finora il leader di Nidaa Tounes non ha ceduto per non perdere parte del suo elettorato.