Elezioni in corso: primi attacchi

Le paure della vigilia sul voto afghano, col passare delle ore, si stanno tramutando in realtà. Le prime esplosioni e i morti non hanno tardato ad arrivare, persino a Kabul dove lo schieramento a tutela della sicurezza è massiccio. Nella capitale i seggi colpiti, sinora, sono 15 e almeno 3 le vittime

Seggi

Le operazioni, in ogni caso, proseguono. Il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha votato di primo mattina in una di Kabul da dove ha incoraggiato la popolazione a recarsi ai seggi. “Chiedo a tutti gli afghani, giovani e vecchi, donne e uomini, di esercitare il loro diritto, di uscire e votare“, ha dichiarato.
Più di 5 mila seggi elettorali sono stati aperti nelle aree del Paese controllate dal governo, mentre in quelle dove sono attivi i talebani 2 mila seggi sono rimasti chiusi per ragioni di sicurezza. Sono stati segnalati ritardi di aperture anche nella capitale.

Sicurezza

Le autorità hanno schierato circa 54 mila membri delle forze di sicurezza per proteggere i quasi nove milioni chiamati alle urne per queste elezioni, le terze dall'intervento militare statunitense che ha cacciato i talebani nel 2001. Davanti a un seggio elettorale di Kabul, una lunga fila si è formata nelle prime ore, come dimostrano le foto pubblicate sui social network. E lo stesso è avvenuto di fronte a un'università nella provincia di Paktia, nell'est del Paese. Nella capitale la circolazione dei veicoli è stata vietata sulla maggior parte delle strade. Il divieto vale anche per le moto in grado di trasportare ordigni esplosivi o essere usate dai kamikaze.

Minacce

Nei giorni scorsi i talebani hanno emesso diversi comunicati in cui hanno esortato i candidati a ritirarsi e gli elettori a boicottare ciò che il gruppo islamista chiama “cospirazione americana maliziosa“. Centinaia di persone sono morte e altre sono rimaste ferite in atti di violenza legati alle elezioni. E almeno 10 candidati, dei 2.500 in corsa per le elezioni, sono stati uccisi.