E' ancora Trump contro Fed

Vigilia di Natale ma a Wall Street sembra non se ne siano accorti. O meglio, i continui botta e risposta fra Trump e Federal Reserve Bak rendono il clima alla Borsa di New York tutt'altro che festivo. Nemmeno il 24 dicembre, infatti, il presidente degli Stati Uniti ha risparmiato una staffilata alla Fed, sulla quale ha puntato il dito attraverso un post apparso sul suo profilo Twitter: “L'unico problema della nostra economia è la Fed. Non sentono il mercato, non capiscono le Guerre Commerciali necessarie o il Dollaro forte, né gli shutdown dei democratici per i Confini. La Fed – ha detto ancora Trump nel tweet – è come un potente golfista che non può mandare in buca perché non ha tocco, non riesce a puttare”. Risultato: ennesima giornata negativa per Wall Street, con gli indici Dow Jones e Standard&Poor's che lasciano per strada rispettivamente il 2,18% e il 2,05%.

 

#show_tweet#

 

Attrito Trump-Fed

Delle tensioni fra Trump e Fed risente anche Amazon che, nonostante il Natale, perde il 4,9% anche se, poco dopo, è rientrato di qualche punto percentuale toccando il 2%. Andamenti che confermano l'andazzo dei giorni scorsi, quando il presidente americano era stato ancora più diretto nei confronti della Fed, twittando che “è incredibile che con un dollaro molto forte e praticamente senza inflazione, con il mondo esterno che esplode intorno a noi, con Parigi che sta bruciando e con la Cina in calo, la Fed stia addirittura considerando un altro aumento dei tassi di interesse”.

Stabilità

Nel frattempo, il segretario del Tesoro Steve Mnuchin ha riunito il Gruppo di lavoro presidenziale sui mercati finanziari, segno che la crisi fra il presidente e il maggiore istituto bancario degli Stati Uniti renda inquieti i risparmiatori ma anche e soprattutto le imprese. E anche le banche visto che, in giornata, il segretario ha effettuato telefonate a tutti i principali istituti di credito, tentando di rassicurare tutti sulla stabilità della situazione. Da parte loro, le banche hanno garantito che le liquidità restano invariate, o quantomeno sufficienti per le imprese.