Dreamers, Trump detta le condizioni al Congresso

Donald Trump detta le condizioni sui Dreamers, gli immigrati entrati illegalmente, da minori, in territorio americano e protetti dall’accordo voluto da Barack Obama nel 2012 a tutela di circa 800 mila persone (il Daca – Deferred Action for Childhood Arrivals) cui il presidente Usa ha messo fine.

Tra le richieste contenute nella lista consegnata al Congresso figurano la costruzione del Muro al confine con il Messico, l’assunzione di 10 mila funzionari e agenti in forza ai servizi immigrazione, oltre a mille procuratori, 370 giudici e 300 procuratori federali incaricati di gestire i dossier immigrazione. Trump chiede anche cambiamenti nel sistema per il rilascio della “carta verde”.

Stando a fonti dell’amministrazione, inoltre, la Casa Bianca chiederà un intervento su quelle che definisce scappatoie che incoraggiano genitori di Guatemala, El Salvador, Honduras, a mandare i propri figli illegalmente negli Stati Uniti dove molti si “mimetizzano” alle comunità locali e restano nel Paese come immigrati illegali, senza documenti.

A inizio settembre l’ex tycoon aveva rassicurato i Dreamers sul fatto che nei prossimi sei mesi potranno continuare a beneficiare del loro attuale status.

Dopo l’annuncio della revoca del programma Daca, 15 Stati hanno lanciato la sfida legale contro l’amministrazione repubblicana. Il ricorso è stato presentato presso untribunale di New York dagli Stati di New York, Massachusetts, Washington, Connecticut, Delaware, Hawaii, Illinois, Iowa, New Mexico, North Carolina, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, Vermont e Virginia, oltre al District of Columbia, che ospita Washington.

Secondo il ministro della Giustizia dello Stato di Washington, Bob Ferguson, l’azione intrapresa dall’amministrazione Trump viola i diritti per un giusto processo riconosciuti agli immigrati. Ferguson è stato tra l’altro il primo a lanciare la sfida legale al “bando” sugli ingressi voluto da Trump. Dopo l’esame del suo un giudice federale ha bloccato il provvedimento su base nazionale.