Dazi ad Airbus: Ue pronta a rispondere

A giorni dovrebbe arrivare la lista dei “dazi” di rappresaglia con cui l'Unione europea risponderà alle tariffe imposte dagli Stati Uniti ad Airbus. Allo stesso tempo – riporta l'Ansa – il Consiglio Ue ha raggiunto un'intesa di principio, nonostante l'opposizione della Francia, sul mandato negoziale per un “mini accordo” commerciale con Washington per l'eliminazione delle tariffe doganali sui beni industriali. 

Lista

La lista dei prodotti Usa che saranno colpiti dai dazi europei è sostanzialmente pronta, in fase di limatura finale da parte della Commissione Ue. Questa la trasmetterà probabilmente a inizio della prossima settimana agli stati membri – che discuteranno già domani della questione -, prima per consultazione e, in seguito, adozione. Bruxelles ha infatti già identificato quali merci americane colpire, ma non ha indicato l'ammontare del valore complessivo dei dazi, in quanto spetta all'arbitrato del Wto definirlo. Washington da parte sua ha già parlato di 11 miliardi di dollari di tariffe “punitive” sui prodotti europei tra cui molti italiani come Pecorino e Prosecco, ma Bruxelles le ha già bollate come “esagerate”, avvertendo che spetta appunto solo al Wto definire la cifra della sanzione.

Prodotti industriali

Gli stati membri, intanto, sono riusciti a sbloccare il mandato negoziale per eliminare le tariffe doganali sui prodotti industriali tra Ue e Usa, uno degli impegni previsti dalla dichiarazione Juncker-Trump dello scorso luglio per evitare i dazi sulle auto europee. La Commissione aveva infatti presentato la sua proposta di mandato già a gennaio, ma questa si era arenata in Consiglio a causa della contrarietà soprattutto della Francia, che ha il timore che un'intesa con gli Usa sui beni industriali possa essere visto come un altro Ttip dall'opinione pubblica. Le tensioni commerciali con gli Usa, però, dopo la nuova escalation – anche se legata a una disputa decennale – dei dazi legati ad Airbus-Boeing, hanno impresso una nuova dinamica ai 28, sbloccando la situazione. Dopo l'intesa di principio raggiunta oggi a livello degli ambasciatori, lunedì prossimo è atteso l'ok formale senza discussioni. E, anche se Parigi non ha ancora definito la sua posizione, sia un'eventuale astensione che un voto contrario non avrebbero impatto, in quanto non serve l'unanimità ma la maggioranza qualificata per far passare il mandato.