Danni e feriti in Texas per Harvey: Trump dichiara lo stato di calamità naturale

Lo aspettavano in tanti e “lui” non si è fatto attendere: Harvey è arrivato in Texas. Lo conferma il Centro Nazionale degli uragani annunciando che l’occhio di categoria 4 ha toccato terra alle 10 di ieri sera (le 4 del mattino in Italia) a circa 30 miglia a est-nordest di Corpus Christi, tra Port Aransas e Port O’Connor portando con sé venti a 215 km/h, piogge torrenziali e i primi danni.

Danni e feriti

La prima località dove si sono registrati danni è Rockport, cittadina a circa 50 chilometri a nord-est di Corpus Christi, che ha subito picchi di ondate di vento di oltre 125 miglia orarie. Lì i responsabili dell’emergenza stanno avendo problemi nel rispondere alle tante chiamate di aiuto. Il city manager Kevin Carruth ha detto al telefono di aver sentito notizie di un albero caduto su una casa mobile; ci sono inoltre decine di feriti causati dai crolli provocati dalla furia della tempesta. I feriti, di cui almeno uno in condizioni gravissime, sono stati trasportati in un ospedale d’emergenza. E 155.000 persone sono rimaste senza luce.

Calamità naturale

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato con un post su Twitter di avere firmato la proclamazione di stato di calamità naturale per il Texas dopo essere stato informato che l’uragano ha toccato in nottata la costa centrale. Una volta toccata terra, Harvey è stato declassato dal livello quattro al livello tre sulla scala di cinque; ciò nonostante, la tempesta corre a 200 chilometri all’ora; solo 9 km/h in meno rispetto a come si era presentata prima di approdare sulla costa texana. Era di intensità 3 anche l’uragano Katrina che nel 2005 devastò New Orleans causando più di 1.200 morti e 108 miliardi di dollari in danni.