Crisi siriana, Turchia, Russia e Iran monitoreranno sul rispetto della tregua

Russia, Turchia e Iran hanno siglato un’intesa per la creazione di un meccanismo congiunto di monitoraggio della tregua in Siria: lo riportano le agenzie russe citando la dichiarazione congiunta dei tre Paesi sui risultati dei colloqui di Astana sulla crisi siriana.

Nel documento, letto dal ministro degli Esteri kazako Kairat Abdrakhmanov, i tre paesi promotori dei colloqui di Astana si impegnano a usare la loro “influenza” per rafforzare il cessate il fuoco. Inoltre, ribadiscono che il conflitto in Siria deve essere risolto pacificamente in base a quanto disposto dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, affermano di rispettare “la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale” della Siria, annunciano di sostenere i colloqui intra-siriani in programma a Ginevra l’8 febbraio, di essere pronti a combattere insieme contro i gruppi terroristici presenti in Siria come l’Isis e il Fronte Fatah al Sham (ex al Nusra), e di premere per la separazione dei gruppi dell’opposizione armata dai qaedisti del Fronte Fatah al Sham.

Il governo siriano ha però accusato la Turchia ostacolare il raggiungimento di un accordo inter-siriano ad Astana. Citato dalla tv filo-iraniana al Mayadin, il capo della delegazione governativa Bashar Jaafari ha detto che “la Turchia continua a frapporre ostacoli sulla via del raggiungimento di risultati positivi ad Astana”. Jaafari ha inoltre affermato che “è urgente risolvere la questione del confine tra Siria e Turchia”.

Quella contro l’Isis ad “al Bab non è un’operazione che è stata lanciata per liberarla e consegnarla al regime” di Bashar al Assad, ha detto del resto il vicepremier e portavoce del governo turco, Numan Kurtulmus, in un’intervista all’agenzia statale Anadolu. Il riferimento è all’offensiva dell’esercito turco contro la roccaforte strategica del sedicente Stato islamico nel nord della Siria, in corso da settimane nell’ambito dell’operazione “Scudo dell’Eufrate”, che “riguarda – secondo Ankara – la sicurezza nazionale della Turchia”.