Crisi nella Rdc, il Sudafrica condanna la violenza: “Prevalgano i diritti del popolo”

Il Sudafrica ha espresso preoccupazione per l’instabilità politica nella Repubblica Democratica del Congo, si è detto pronto a fornire ogni aiuto possibile a tutela della pace e ha invitato la comunità internazionale a fare lo stesso.

In una nota il Dipartimento per le relazioni internazionali e la cooperazione ha condannato gli atti di violenza che “minacciano le conquiste democratiche faticosamente ottenute dalla Rdc durante le ultime elezioni”. L’appello di Pretoria si associa a quello già rivolto da altri Paesi ed è rivolto ai principali attori della crisi congolese, a partire dal presidente Joseph Kabila che ha disconosciuto la sconfitta uscita dalle urne, rifiuta di dimettersi e ha gettato la sua nazione nel caos.

Il Sudafrica ha poi rinnovato l’invito a tutte le parti interessate a far prevalere i principi, gli ideali e le aspirazioni dei cittadini, secondo quanto previsto dalla Costituzione della Rdc e in conformità alle linee guida stabilite dall’Unione africana e dalla Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale, i due principali organismi sovranazionali del continente. “Invitiamo tutti a dar prova di moderazione e ad adottare misure urgenti per porre subito fine alla violenza, a proteggere la popolazione e a ripristinare i suoi diritti” prosegue la nota.

Il comunicato è stato diffuso dopo le proteste esplose davanti all’ambasciata della Rdc a Pretoria. In piazza sono scesi cittadini congolesi costretti a emigrare. A tal proposito il governo sudafricano ha ribadito che la diaspora nell’ex colonia belga “non si risolve con la violenza ma con la politica”.

Kabila continua a restare al potere in virtù di una sentenza della Corte suprema, la quale ha stabilito che l’attuale presidente poteva restare in carica oltre la scadenza del suo mandato, prevista per il 20 dicembre e continuare a svolgere le proprie funzioni sino alle prossime elezioni. L’inadeguatezza dei comitati organizzatori rende il 2018 l’anno più probabile per lo svolgimento della consultazione.

La decisione è stata letta dalle opposizioni come un colpo di Stato e ha fatto esplodere la violenza nelle strade. Etienne Tshisekedi, uno dei leader della minoranza, ha invitato a resistere contro la permanenza di Kabila al potere. Si sono registrati diversi scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti. L’ultimo si è verificato il 20 dicembre e, secondo l‘Onu, ha comportato la morte di 20 persone (mentre il governo della Rdc parla di 11 vittime).