Crisi nel Golfo, Teheran contro Riad: “Incapaci di coesistenza pacifica con i loro vicini”

“Il conflitto con il Qatar dimostra che l’Arabia Saudita non riesce ad avere una coesistenza pacifica nemmeno con i loro vicini più prossimi”. Lo ha affermato il capo del Centro strategico iraniano del Consiglio per il Discernimento, Ali Akbar Velayati, che è anche consigliere per gli Affari esteri della Guida suprema. “I sauditi affermano di aver creato un’alleanza tra i Paesi musulmani, ma solo alcuni piccoli Paesi che ricevono aiuti hanno accettato il loro invito”, ha continuato Velayati sottolineando la dipendenza della politica saudita dal denaro.

In tal senso ha anche rimarcato “l’importo irragionevole” (110 miliardi di dollari per l’acquito di armi, ndr) che “il loro governo medievale ha speso per invitare il presidente degli Stati Uniti”. Valayati, che ha ricoperto per sedici anni l’incarico di ministro degli Esteri iraniano, ha accusato i diplomatici sauditi di essere “inesperti” e, soprattutto, “ignoranti sulle dinamiche e sulle realtà della regione“. Questa ignoranza e inesperienza, secondo l’esponente di Teheran, sono dimostrate proprio dalla “disputa senza precedenti con il Qatar che ha messo a nudo l’incapacità del regno saudita di preservare un’unità islamica di cui afferma di essere responsabile”. Il problema principale dell’Arabia Saudita negli ultimi anni, ha ribadito Velayati, è “la scarsa credibilità e competenza dei suoi diplomatici”, come ha rivelato anche “il recente scontro con il Qatar, solo pochi giorni dopo una riunione dei leader arabi a Riad“.

Intanto la Turchia prosegue nell’opera di mediazione fra le parti in causa. Secondo il presidente Recep Tayyip Erdogan il “Qatar è stato praticamente condannato alla pena di morte” dall’isolamento imposto nei suoi confronti da diversi Paesi arabi. “È inumano e contro i valori islamici tentare di isolare il popolo di un Paese in ogni ambito, dal cibo alle bevande, ai viaggi, al commercio, alla preghiera”, ha accusato il leader turco, facendo appello al re dell’Arabia Saudita e agli altri leader regionali perché si impegnino a risolvere la crisi.