Crisi in Corea, Putin: “Sono certo che non si arriverà a un conflitto su larga scala”

“Come il mio collega della Corea del Sud, sono certo che non si arriverà a un conflitto su larga scala, soprattutto con le armi di distruzione di massa“. Così Vladimir Putin parlando della situazione in Corea a una sessione plenaria dell’Eastern Economic Forum di Vladivostok. “Le parti in conflitto – ha affermato il presidente russo – avranno abbastanza buon senso e consapevolezza delle loro responsabilità verso i popoli delle regioni, e saremo in grado di risolvere la questione con i mezzi diplomatici“. Secondo il leader del Cremlino, nessuno vuole che la situazione peggiori ulteriormente. “Ci può essere solo una soluzione diplomatica per la questione: è un modo disagevole e lento per risolvere il problema ma è l’unico possibile“.

La Cina ha, intanto, annunciato che sosterrà gli altri passaggi necessari in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu contro Pyongyang, dopo il sesto e più potente test nucleare mai fatto domenica scorsa, ma “le sanzioni sono soltanto metà della soluzione“. L’altra, ha notato il ministro degli Esteri Wang Yi, consiste “nel dialogo e nel negoziato“.

In altri termini, la questione nucleare della penisola coreana può essere “risolta” solo quando questi due fattori si combinano. Il ministro ha rimarcato che ogni azione che sarà presa dalla comunità internazionale deve essere funzionale alla ripresa del dialogo il prima possibile. Wang, che ha avuto un incontro col vice premier nepalese Krishna Bahadur Mahara, ha sollecitato Pyongyang a effettuare le giuste valutazioni e a non “sfidare il consenso della comunità internazionale“. Il ministro Esteri cinese ha risposto in questi termini alla domanda sull’eventuale sostegno cinese all’embargo petrolifero proposto dagli Usa, senza tuttavia chiarire la posizione.