CRESCITA LENTA IN UE, LA BCE POTENZIA IL PIANO DI ACQUISTO DEI TITOLI

Nuvole in arrivo sulla ripresa economica nell’Eurozona, ma la Bce è pronta. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, avverti infatti sul rallentamento del Pil e sulla bassa inflazione, potenziando al tempo stesso il piano di acquisti di titoli, quantitave easing, per fronteggiare il peggioramento del quadro economico.

“La ripresa continua, ma gli indicatori disponibili puntano verso un rallentamento della crescita e un aumento dell’inflazione più lento rispetto a quanto previsto in precedenza”, ha spiegato Draghi nella consueta conferenza stampa che segue la riunione del Board, sottolineando che pesa il calo del petrolio, che potrebbe spingere l’inflazione sotto zero nei prossimi mesi, anche se solo per un periodo “transitorio”, mentre è ancora “prematuro” valutare se gli valutare se gli sviluppi nei Paesi emergenti avranno effetti “permanenti o transitori” sulla ripresa economica nell’Eurozona. La Bce tiene però “alta” la guardia. Le stime sul Pil sono riviste così in peggio a +1,4% da +1,5% per quest’anno e a +1,7% da +1,9% per l’anno prossimo. Quelle sull’inflazione vengono tagliate allo 0,1% dallo 0,3% per quest’anno, all’1,1% dall’1,5% per il 2016. Di fronte a questo scenario il numero uno della Bce, al quale al termine della conferenza sono anche arrivati gli auguri per il suo 68esimo compleanno che festeggia oggi, ha mosso la sua prima pedina sulla scacchiera del Qe, alzando dal 25 al 33% il limite della quantità di un’emissione di titoli di Stato acquistabile dall’Istituto centrale, con una nuova spinta alla liquidità e soprattutto una maggiore flessibilità nelle operazioni di acquisto titoli. Una mossa questa che pochi si attendevano nel quadro del programma di acquisti da 60 miliardi di euro di titoli al mese almeno fino a settembre 2016 e oltre se necessario, e che per certi versi apre la strada verso un suo ampliamento nei prossimi mesi. Infatti anche se “non c’e’ stata nessuna discussione” sul merito nella riunione di ieri, Draghi ha ribadito che la Bce è “pronta a usare tutti gli strumenti disponibili entro il suo mandato” per far fronte a cambiamenti sulle prospettive d’inflazione e il quantitative easing “garantisce abbastanza flessibilità in termini di “importo e durata”.

L’azione di Draghi va incontro agli auspici del Fondo Monetario Internazionale secondo cui una politica monetaria accomodante “resta essenziale” in molte economie avanzate. Il piano di acquisti della Bce ha “migliorato la fiducia e le condizioni finanziarie” e “dovrebbe essere esteso se non c’è un sufficiente miglioramento dell’inflazione in linea con l’obiettivo della stabilita’ dei prezzi”, afferma l’Fmi, invitando anche la Federal Reserve negli Usa a “mantenere i tassi di interesse bassi” perché “ha la flessibilità” per farlo. In un documento preparato per il G20 di Ankara lo stesso Fondo spiega che ”la moderata ripresa dell’area euro continuerà nel 2015-2016, sostenuta dai bassi prezzi del petrolio, dall’allentamento monetario e dal deprezzamento dell’euro”. La crescita è vista in “accelerazione in Germania, Francia, Italia e soprattutto Spagna”, sottolinea l’organizzazione di Washington, ammonendo però che la Cina è un “rischio” per la ripresa mondiale.