CRESCITA E OCCUPAZIONE AL VIA IL PIANO JUNCKER

Partirà in autunno il piano per gli investimenti in Europa, voluto dalla Commissione Juncker per rilanciare la crescita. La Banca europea degli investimenti (Bei) e l’esecutivo europeo hanno sottoscritto ufficialmente il piano nella giornata di ieri. “Abbiamo bisogno di un piano di investimenti come quello che stiamo presentando ora. – ha detto Juncker ad Euronews – Perchè in tutti i Paesi dell’Unione c’è stato un vero crollo degli investimenti. Gli investimenti privati ad esempio in Germania sono scesi del 52% tra il 1991 e il 2013”.

Il motore del piano Juncker sarà il Feis, ossia il Fondo per gli investimenti strategici. Al momento nove Paesi hanno annunciato la loro partecipazione al Fondo, tra cui anche l’Italia che ha contribuito con 8 miliardi di euro attraverso la Cassa depositi e prestiti. Nel Bel Paese il piano Juncker e la Bei interverranno per il finanziamento di impianti di produzione e ricerca dell’acciaieria Arvedi, mentre altri finanziamenti per il gruppo bancario Bper andranno a vantaggio delle piccole e medie imprese.

E’ stato confermato anche che i finanziamenti tramite l’Efsi non verranno considerati aiuti di stato, mentre gli interventi degli stati membri di cofinanziamento dovranno essere comunque valutati ma avranno una corsia preferenziale con un tempo di esame non superiore alle sei settimane. La Commissione Ue e Bei hanno intanto proceduto alla nomina dei membri dello Steering board dell’Efsi (quattro, tre provenienti dalla prima istituzione e uno dalla seconda), ilcui direttore e vicedirettore, in carica per tre anni rinnovabili una sola volta, verranno scelti a settembre previa audizione dell’Europarlamento. Sono invece in corso di selezione i membri del Comitato per gli investimenti (otto, saranno professionisti).

L’Europarlamento avrà un ruolo di monitoraggio e supervisione, insieme alla Corte dei conti Ue. Sarà operativo in autunno, invece l’Advisory Hub per gli investimenti, ed entro fine anno il portale web per i progetti in cerca di finanziamenti. “per la prima volta c’è un cambiamento fondamentale nell’uso del bilancio Ue, che passa dai fondi alle garanzie, dai sussidi ai prestiti”, ha sottolineato il presidente della bei Werner Hoyer.