Corea del Sud: chiesto l’arresto del vicepresidente Lee, l’erede della Samsung

Nuovo terremoto giudiziario in Corea del Sud, dopo lo scandalo dell’inchiesta sulla Presidente Park Geun-hye.

La Park, prima presidente donna del Paese asiatico, lo scorso 9 dicembre è stata sospesa dall’incarico dai due terzi dei 300 membri del Parlamento a seguito di un’accusa di corruzione; durante lo svolgimento della procedura di impeachment, sta svolgendo le funzioni di presidente il primo ministro, Hwang Kyo-ahn.

Ora l’inchiesta per corruzione è arrivata a coinvolgere anche i vertici del colosso della Samsung. Lee Jae-Yong, vice presidente di Samsung electronics e ultimo nato della famiglia fondatrice del gruppo sudcoreano, è stato anch’esso raggiunto da un mandato d’arresto per corruzione; l’inchiesta è la medesima che ha già coinvolto, oltre alla presidente Park, la sua stretta confidente Choi Soon-Sil.

I procuratori speciali di Seul hanno incriminato e chiesto un mandato d’arresto per Lee dopo 22 ore di seguito di interrogatorio, addebitandogli, quali capi d’accusa, corruzione del governo e falsa testimonianza sotto giuramento. Il 48enne, che ufficialmente ricopre la carica di vice presidente, ne ha de facto assunto la guida dopo l’attacco di cuore suo padre, Lee Kun-hee, dello scorso ottobre.

Nello specifico, la Samsung avrebbe fatto donazioni per milioni di dollari a diverse fondazioni e aziende controllate dalla Choi, in cambio di favori come, ad esempio, il pagamento di 17,5 milioni di euro per i servizi di consulenza ad una società con sede in Germania (presieduta dalla Choi) e avrebbe donato altri 16,2 milioni di euro a due fondazioni senza scopo di lucro, sempre legati all’amica della Presidente Park.

L’interrogatorio era avvenuto giovedì, ma i procuratori non avevano voluto decidere subito per l’arresto “Perché bisogna valutare l’impatto di questa vicenda sull’economia del Paese”. Dopo la diffusione della notizia, infatti, i titoli della Samsung hanno subito un tonfo nella Borsa di Seul.

La Samsung – azienda che lavora in diversi ambiti, quali l’,elettronica, meccanica, chimica, nei servizi finanziari, ingegneria delle costruzioni, intrattenimento ed altro ancora – rappresenta da sola circa un quinto del Pil della Tigre economica asiatica.