Corea del Nord, gli Usa propongono sanzioni più soft per cercare l’intesa con Russia e Cina

Mancano poche ore al voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla risoluzione riguardante la Corea del Nord. La notizia del giorno è che gli Stati Uniti hanno ammorbidito la bozza per cercare di ottenere l’appoggio di Russia e Cina. Secondo fonti diplomatiche. In particolare, la nuova bozza mantiene il divieto di esportazioni tessili, ma abbandona l’embargo petrolifero preferendo l’imposizione di quote.

Di particolare importanza il mancato inserimento di Kim nella black list (che avrebbe comportato, oltre al congelamento degli asset finanziari anche un divieto di viaggi all’estero). Un punto, come spiegano diplomatici del Consiglio di Sicurezza, eliminato per assecondare le richieste di Russia e Cina, che hanno potere di veto. Si amplia invece l’elenco di individui ed entità del regime soggetti alle misure restrittive. Rimane in vigore il “bando alle esportazioni tessili di Pyongyang”, ma si alleggeriscono le sanzioni proposte in precedenza su tutte le esportazioni di gas naturale e petrolio. Nel nuovo testo, infatti, si afferma che “gli Stati membri devono vietare la fornitura diretta o indiretta, la vendita o il trasferimento alla Nord Corea di gas naturale e dei prodotti petroliferi raffinati, e Pyongyang non si deve procurare tali prodotti”.

Ma la bozza pone un’eccezione consentendo “fornitura, trasferimento o vendita a Pyongyang di tutti i derivati del petrolio sino a 500 mila barili per un periodo di tre mesi a partire dal primo settembre, e sino a 2 milioni di barili all’anno a partire dal primo gennaio 2018″. Questo però “a condizione che siano impiegati esclusivamente per il sostentamento della popolazione e che non generino profitti da investire nei programmi nucleari o balistici”. E si decide anche che tutti gli Stati membri vietino a loro cittadini o entità di agevolare o effettuare trasferimenti da una nave all’altra di qualsiasi merce od oggetto che vengono forniti, venduti o trasferiti da o per la Nord Corea.