Conti pubblici: l'Ue “grazia” la Francia

Non c'era solo l'Italia fra i Paesi monitorati dalla Commissione europea sul fronte dei conti pubblici. A esprimere la valutazione è stato il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

Il giudizio

Buone notizie per Francia e Spagna. La prima viene graziata, visto che lo sforamento del deficit oltre il 3% è stato giudicato come “limitato e temporaneo”. Promossa, invece, la seconda, che si avvia a uscire dopo anni, dalla procedura per deficit eccessivo. Moscovici, a tal proposito, ha ricordato il “lungo e doloroso cammino” intrapreso da Madrid dopo il 2011 per risanare i conti pubblici. La Germania ha ricevuto, invece, l'ennesimo richiamo perché deve ridurre un surplus di bilancio che resta superiore ai limiti di tolleranza fissati per gli squilibri macroeconomici e che pesa anche sulle spalle dei sui partner.

Raccomandazioni

Ma nonostante questo molto resta ancora da fare, specie per eliminare “alcune pratiche dannose per le nostre economie e società”, ha sottolineato il commissario. Bruxelles ha quindi raccomandato a Estonia, Lettonia, Danimarca, Bulgaria, Malta e Svezia di lottare contro la pratica del riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Ha poi assicurato che “combatterà la pianificazione fiscale aggressiva” portata avanti da Olanda, Ungheria, Irlanda, Malta, Lussemburgo e Cipro. E che “vigilerà” affinché sia garantita l'indipendenza della magistrature e siano rispettate le regole dello Stato di diritto in Ungheria e a Cipro. La Commissione, ha poi fatto capire Moscovici, mantiene comunque alta la guardia anche sul fronte dei conti pubblici. La Grecia ha fatto notevoli progressi ed è tornata a finanziarsi sui mercati, ma ora rischia di derapare dal percorso virtuoso a causa del pacchetto di misure annunciate il mese scorso. Ungheria e Romania attuano politiche espansive senza approfittare della congiuntura favorevole per risanare le finanze pubbliche, come previsto dalle regole Ue, e dovrebbero essere soggetti ancora quest'anno e il prossimo alla procedura per “deviazione significativa” Ci sono poi il Belgio e Cipro. Il primo ha evitato la procedura grazie a un deficit nominale che compensa il saldo strutturale. E Nicosia, dove il deficit nel 2018 ha toccato il 4,8%, si è salvata grazie alle eccedenze di bilancio previste per il 2019 e il 2020.