Contesta l'inno nazionale: bimba nella bufera

Una bambina pasionaria, sostenitrice dei diritti degli indigeni, divide l'opinione pubblica australiana. Si chiama Harper Nielsen, ha 9 anni, e si è rifiutata di alzarsi in piedi durante l'inno nazionale perché, sostiene, è discriminatorio nei confronti dei nativi. Una scelta che ha scatenato una polemica nazionale portando alcuni politici di spicco a chiedere persino il suo allontanamento da scuola.

La vicenda

L'inno, intitolato “Advance Australia Fair” (“Incedi, bella Australia”) contiene la frase “Australiani gioiamo,
Poiché siamo giovani e liberi”. Secondo la studentessa, che vive nel Queensland, “Incedi Australia”, si rivolgerebbe solo ai bianchi e quando dice “Siamo giovani” “ignorando completamente gli indigeni australiani che erano qui prima di noi per 50 mila anni”. Il senatore di destra Pauline Hanson non l'ha presa molto bene. Ha accusato la scuola australiana di “fare il lavaggio del cervello” ai bambini e ha chiesto di “tirarla fuori da lì”, aggiungendo che le darebbe “un calcio nel sedere“. Ha poi incolpato i genitori “per la strada sbagliata che ha preso”.

L'ex premier australiano, Tony Abbott, ha affermato alla radio 2GB di Sydney che la ragazza dovrebbe “seguire le regole“. “E' un segno di buona educazione e di cortesia rendere omaggio all'inno nazionale” ha spiegato l'ex leader martedì. Ad agosto, Abbott è stato nominato dal nuovo premier Scott Morrison inviato speciale per gli affari indigeni. Il padre della giovane, Mark Nielsen, ha spiegato che la figlia è stata “molto coraggiosa”. Da parte sua il dipartimento dell'Istruzione del Queensland ha fatto sapere di non aver mai affermato che la studentessa sarebbe stata espulsa o sospesa.