Clima, Greta sbarca a Lisbona: “Sottovalutano la nostra forza”

L'accordo di Parigi si era chiuso con la promessa di mantenere la temperatura globale al di sotto di 1,5°C. Un'utopia, secondo l'ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite sull'ambiente, che ha dato un verdetto incontrovertibile: se anche si rispettassero alla lettera gli obiettivi di riduzione fissati, entro il 2100 la temperatura globale salirebbe di circa 3 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Il documento, anzi, rivela che il decennio 2010-20 potrà essere il più caldo della storia. Si è aperta con uno scenario per nulla roseo la seconda giornata della Cop25, il vertice sul clima organizzato dalle Nazioni Unite a Madrid.

L'arrivo di Greta

Oggi in Europa è approdata anche Greta Thunberg, rientrata dagli Stati Uniti dopo un viaggio durato tre settimane attraversando l'Oceano Atlantico in barca a vela. Questa mattina, la giovane attivista svedese è stata accolta da tanti giovani accorsi nel porto di Lisbona e si recherà a Madrid per prendere parte ai lavori del vertice. “La gente sta sottovalutando la nostra forza” ha dichiarato ai giornalisti. “Siamo arrabbiati e frustrati” ha aggiunto, promettendo che si assicurerà di garantire che le “voci delle generazioni future” siano ascoltate.

Impegni irrealizzabili

I rapporti scientifici hanno finora analizzato le emissioni dei Paesi membri del G20, che sono responsabili del 78% delle emissioni globali di anidride carbonica. Ha fatto eco anche il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, che ha ridimensionato l'obiettivo degli 1,5 gradi, poiché consentirebbe di limitare notevolmente le conseguenze del cambiamento climatico nel mondo soltanto emettendo al massimo 25 miliardi di tonnellate di anidride carbonica da oggi fino al 2030, mentre con gli impegni attuali le emissioni rasenterebbero i 56 miliardi di tonnellate.