CISGIORDANIA, PALESTINESE UCCISO AL CHECK POINT DOPO UNA SASSAIOLA

Un palestinese di 18 anni è stato ucciso da due proiettili sparati dall’esercito israeliano nei pressi del check point di Qalandiya in Cisgiordania. Il giovane, che si chiamava Muhammad al Qusba, è morto in ospedale a Ramallah in seguito alle ferite riportate. Al valico – riferisce un portavoce militare – alcuni palestinesi appartenenti ad Hamas avevano ingaggiato una sassaiola contro i soldati e in particolare tirato alcune pietre contro la jeep del comandante della Brigata “Benyamin” Israel Shomer. Quest’ultimo, sentitosi messo sotto scacco dai dimostranti palestinesi, ha aperto il fuoco. In seguito all’uccisione di al Qusba, è aumentata la tensione sia nella zona di Ramallah (città in cui abitava il giovane) sia a Gerusalemme, dove le preghiere islamiche del Ramadan si sono svolte fra imponenti misure di sicurezza approntate per tempo dalla polizia israeliana.

Oggi, tra l’altro, cade il primo anniversario della morte dell’adolescente palestinese Mohammed Abu Khdeir, arso vivo a Gerusalemme da tre ebrei ultraortodossi attualmente sotto processo. Al posto di controllo luogo del recente fatto di sangue gli incidenti sono proseguiti nella mattinata portando al ferimento di una soldatessa israeliana. Alla Spianata delle Moschee oggi hanno potuto entrare solo palestinesi adulti. Le strade vicine, inoltre, sono state transennate dalla polizia, per prevenire ulteriori disordini. Intanto le forze dell’Anp hanno arrestato un centinaio di militanti di Hamas in Cisgiordania in una delle più importanti operazioni contro il movimento islamico dal 2007. Il portavoce di Hamas ha accusato il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen dell’accaduto, annunciando che gli attacchi contro gli israeliani in Cisgiordania non si fermeranno.