CISGIORDANIA, ESTREMISTI EBREI DANNO FUOCO AD UNA CASA: MUORE UN BIMBO PALESTINESE

Un bambino palestinese di 18 mesi è morto tra le fiamme appiccate da un gruppo di coloni israeliani nel villaggio di Kfar Douma, vicino a Nablus, in Cisgiordania. “Sono sconvolto da questo terribile crimine – afferma il premier Netanyahu in merito al rogo – Si tratta di terrorismo a tutti gli effetti. Israele mantiene un atteggiamento ferreo contro il terrorismo, quali che ne siano gli autori”.

Nell’incendio altre tre persone, familiari della vittima, sono rimaste gravemente ferite. Lo riferisce il sito del quotidiano Haaretz citando il rappresentante dell’Anp della zona, Ghassam Douglas, e spiegando che 4 coloni hanno lanciato molotov rompendo le finestre dell’abitazione e prima di scappare hanno imbrattato le mura con scritte come “vendetta” e “lunga vita al Messia”.

Il padre, la madre e il fratellino del piccolo Ali Saad Daubasha sono attualmente ricoverati nell’ospedale di Nebolus e secondo le prime ricostruzioni sembra che sia stato l’uomo a salvare i suoi familiari ma a causa del fumo non è riuscito a individuare il figlio minore che è morto tra le fiamme.

La notizia è stata confermata dalla polizia locale secondo la quale a compiere l’attacco sarebbero stati estremisti ebrei. Sul caso si è espresso un portavoce  dell’Autorità nazionale palestinese, Nabil Abi Rdainah,  che ritiene Israele responsabile dell’attentato: “Un crimine di questo tipo non sarebbe avvenuto se il governo di Netanyahu non insistesse nel costruire insediamenti e nel proteggere i coloni”.