Cina, per ridurre l’inquinamento servono mille centrali atomiche

Per ridurre le emissioni di carbonio nell’atmosfera la Cina dovrà costruire, a partire dal 2015, almeno mille nuove centrali atomiche. In alternativa, se vuole tener fede alla promessa fatta all’ultimo vertice Apec senza l’uso del nucleare, servirebbero circa 500mila turbine eoliche o 50mila lotti di terreno ricoperti da pannelli solari. Incontrando il presidente americano Barack Obama, il leader cinese Xi Jinping si è impegnato a ridurre le emissioni entro il 2030, portando al 20% la capacità rinnovabile del proprio settore energetico. Bloomberg ha calcolato che il costo di una tale rivoluzione energetica si aggira intorno ai circa duemila miliardi di dollari.

Nonostante la Repubblica popolare sia al primo posto al mondo per produzione di energia alternativa, per raggiungere l’obiettivo dovrebbe moltiplicare per 67 la capacità nucleare, per 30 quella solare o per nove quella derivante dal vento. Liang Zhipeng, vice direttore del Dipartimento per le energie rinnovabili, spiega: “La Cina è nel mezzo di un periodo di transizione, che richiede ora una rivoluzione nella produzione e nel consumo di energia. Gioco forza, questa rivoluzione dovrà basarsi sulle rinnovabili. Il nostro ambiente è sotto pressione, quindi dobbiamo sviluppare programmi puliti”.