Catalogna, al via il “non-voto” per l’indipendenza

Parte oggi il referendum informale per l’indipendenza della Catalogna, organizzato e gestito da volontari della società civile e non da funzionari pubblici. La consultazione, che sarà di valore solo consultivo e non vincolante, è oggetto ancora oggi di trattative riservate tra l’inviato del governo di Mariano Rajoy, Pedro Arriola, l’inviato del Psoe Jose Enrique Serrano e il promotore dell’iniziativa, il presidente del Pacto Nacional por el Derecho a Decidir Joan Rigol.

Rajoy, ieri mattina, ci ha tenuto a sottolineare che quello di oggi non sarà specificatamente un referendum, “né una consultazione e non produrrà alcun effetto”, men che meno elezioni anticipate in tutto il Paese: “Manca più di un anno alla prossima tornata elettorale – ha rassicurato – e noi lavoreremo fino all’ultimo”.
Contro il referendum, il governo spagnolo ha sollecitato due diverse sentenze, chiedendo al Prefetto della Catalogna di scrivere a tutte le autorità pubbliche locali ricordando loro l’illegalità dell’iniziativa. Ed è stato questa a far salire l’interesse mediatico per l’evento.

Negli ultimi giorni è stata intensificata la campagna di 40mila volontari dispiegati in tutta la regione e convocati ai seggi di oggi già dalle 7,30. Sono in tre milioni gli aventi diritto al voto. I media pubblici locali, intanto, hanno stravolto la loro programmazione, e oggi dedicheranno i propri palinsesti quasi interamente al referendum: TV3 e Catalunya Radio hanno preannunciato speciali sulla consultazione, interviste e dirette dei seggi, così come faranno le emittenti private.

La Procura generale della Catalogna, intanto, su richiesta di quella di Stato ha aperto un’inchiesta per accertare se l’uso di luoghi pubblici, come scuole o locali municipali, costituiscano reato. E la Corte Costituzionale ha decretato all’unanimità la sospensione cautelare della consultazione, e dunque l’uso di locali delle amministrazioni potrebbe costituire reato. Per questo motivo la Generalitat ha delegato alle associazioni del volontariato tutti gli atti relativi all’esecuzione del “processo di partecipazione cittadina”. A poche ore dal voto, tuttavia, resta ancora aperta un’incognita: non si conosce il nome di chi allestirà le urne e consentirà l’accesso nei luoghi pubblici