Bruxelles avverte Ankara: “La pena di morte è la linea più rossa di tutte”

Il referendum per la reintroduzione della pena di morte chiuderebbe ogni residua possibilità di dialogo tra Unione europea e Turchia. L’avvertimento arriva a poche ore dalla vittoria risicata (e contestata) del “Sì” alla consultazione sul presidenzialismo voluta da Recep Tayyip Erdogan.

“La pena capitale non è solo una linea rossa, ma è la linea più rossa di tutte, passare dalla retorica all’azione sarebbe un chiaro segno che la Turchia non vuole andare verso la famiglia europea”, ha detto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, sottolineando che Bruxelles rigetta la pena di morte quindi “non discutiamo nemmeno questa possibilità” Sulla questione dei presunti brogli, l’alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, ha parlato direttamente con Tana de Zulueta, il capo degli osservatori dell’Osce che già domenica 16 aprile aveva denunciato come la consultazione non avesse rispettato gli standard internazionali e fosse stata pesantemente condizionata. “Alla luce dei rapporti degli osservatori, dello stretto margine del risultato del referendum e delle grandi implicazioni del referendum, la Ue chiede alla Turchia di valutare i prossimi passi molto attentamente”, ha così osservato Schinas, lanciando anche l’appello della Ue a “cercare il massimo consenso nazionale possibile” e l’invito al governo turco ad aprire una “inchiesta trasparente sulle presunte irregolarità”.

Richiesta, quest’ultima, prontamente respinta con sdegno da Ankara. Il ministro per gli affari europei, Omer Celik, ha affermato che “una dichiarazione speculativa come questa, espressa da un portavoce, non può essere accettata” ed ha chiesto a sua volta che l’Europa rispetti i “processi democratici” in Turchia.

Posizioni speculari ed opposte, che rendono surreale il dibattito tra Bruxelles ed Ankara. Mentre il Parlamento europeo chiede che sia formalmente chiuso il negoziato per la candidatura della Turchia all’ingresso nella Ue, l’Europa tiene ancora aperta la porta. Schinas ricorda che Jean Claude Juncker ha “incoraggiato la Turchia a tornare di nuovo più vicino all’Europa invece di andare più velocemente più lontano”, ma a Bruxelles comincia la riflessione sul formato che potrà prendere il negoziato con la Turchia. Con l’ipotesi di aprire un tavolo per un accordo di vicinato come alternativa alla trattativa per un’adesione che appare più lontana che mai.