BREXIT, VERTICE A 3 A BERLINO: “PER I NEGOZIATI SERVE LA RICHIESTA UFFICIALE. NON C’E’ TEMPO DA PERDERE”

Nessun colloquio forale o informale con Londra sulla Brexit prima che la Gran Bretagna presenti formale richiesta di attivazione dell’articolo 50 del Trattato. E’ quanto hanno convenuto la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il premier italiano Matteo Renzi, che si sono incontrati a Berlino alla vigilia del vertice Ue, dopo il risultato del referendum del 23 giugno scorso che ha visto i cittadini britannici votare in maggioranza per il “Leave”, ossia per l’uscita dall’Unione europea.

“Il consiglio europeo dovrà essere condotto per trovare una procedura comune sulla Brexit, dobbiamo dare un nuovo impulso ai lavori dell’Unione, vogliamo elaborare misure concrete nei prossimi mesi per la sicurezza interna ed esterna, per la lotta al terrorismo, agire in modo strategico nei paesi di origine dell’immigrazione”, ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel.

“Quello che è accaduto nell’ultima settimana ci dimostra che questo è un tempo propizio: se da un lato siamo tristi per il voto dei britannici è anche vero che questo è un tempo propizio per una nuova pagina dell’Ue”, ha affermato Renzi da Berlino.

“In questo momento serve dare prova soprattutto di responsabilità: non possiamo perdere tempo per non creare incertezza – ha affermato Hollande -. Il Regno Unito deve dar prova di saper dimostrare rispetto nei confronti di quello che siamo come Unione europea”.

Se da un lato i tre leader concordano che “non bisogna perdere tempo”, dall’altro Cameron – che ha parlato ieri alla Camera dei Comuni per la prima volta dopo la Brexit e l’annuncio delle sue dimissioni – ha affermato che per il momento il governo non intende chiedere l’articolo 50 del Trattato. Nel frattempo la commissione in seno al partito Tory ha annunciato che la nomina del nuovo premier, e del nuovo dirigente del partito, dovrà avvenire entro e non oltre il 2 settembre. Molto probabilmente, come già annunciato dallo stesso Cameron, nel giorno in cui ha rassegnato la sue dimissioni parlando dal numero 10 di Downing Street, toccherà al nuovo premier guidare la Gran Bretagna nel corso delle trattative con i 27, fino ad arrivare dall’uscita definitiva dell’Unione europea.