Brexit: l'Europa spinge per un nuovo referendum

Uno scontro avvenuto stamattina all'Europarlamento di Strasburgo tra il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e il leader britannico del nuovo partito Brexit, Nigel Farage, ha reso manifesto il desiderio dell'Europa che ci sia un nuovo referendum in Gran Bretagna sull'uscita di Londra dall'Ue.

“Nuovo referendum? Coerente con la democrazia”

Tutto è iniziato quando, all'interno dell'emiciclo, l'eurodeputato inglese Farage ha chiesto all'Unione europea di bocciare un'eventuale richiesta di proroga da parte del governo britannico dopo i voti indicativi di oggi. “Volete davvero una proroga? Volete che la Brexit monopolizzi i vostri lavori per i prossimi anni? Volete che il Regno Unito contesti le elezioni europee e mandi un numeri di consistente di Brexiters? Volete davvero che io ritorni in questo posto?”, ha chiesto Farage. Secondo il leader degli euroscettici britannici, “la Brexit ci sarà comunque” ed è inutile “illudersi” di una marcia indietro dei cittadini britannici. Ripensamento degli elettori d'Oltremanica che, in realtà, più di qualcuno ritiene sia realistico. Secondo il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, intervenuto per rispondere a Farage, un secondo referendum sulla Brexit sarebbe “coerente” con la democrazia. Tusk ha quindi aggiunto: “Signor Farage, lei ha parlato in modo appassionato contro un secondo referendum. Ma la verità è che un secondo referendum c'è stato nel 2016, perchè il primo si tenne nel 1975 e allora una grande maggioranza dell'opinione pubblica che il posto del Regno Unito fosse nella Comunità europea. E' stato lei che che ha detto che era possibile organizzare un secondo referendum per invalidare il primo, il che sarebbe coerente anche oggi“.

Decisioni entro il 12 aprile

Il Consiglio europeo ha concesso una proroga breve al Regno Unito per cercare di approvare un accordo o trovare una maggioranza su un'altra strategia sull'uscita dall'Ue. Tusk ha spiegato che la data di scadenza è il 12 aprile, entro il quale “il Regno Unito continua a avere una scelta tra un accordo, un mancato accordo, una proroga lunga o revocare l'articolo 50” del Trattato di Lisbona, che è quello che definisce la procedura per un Paese che vuole lasciare l'Ue. Tusk ha inoltre strigliato gli eurodeputati che si oppongono a una partecipazione dei cittadini britannici alle elezioni europee del 26 maggio. “Prima del Consiglio europeo – le sue parole – avevano detto che dovremmo essere aperti a una lunga proroga se il Regno Unito vuole rivisitare la sua strategia Brexit, il che significa la partecipazione del Regno Unito alle elezioni europee“. Del resto – l'appello di Tusk ai parlamentari europei – “non potete tradire le 6 milioni di persone che hanno firmato la petizione per revocare l'articolo 50, il milione di persone che ha marciato per il secondo voto o la crescente maggioranza di persone che vogliono rimanere nell'Ue”.