Bagno di folla per Akhito

Oltre 82 mila persone hanno celebrato nel palazzo imperiale, a Tokyo, l'ultimo compleanno da imperatore per Akihito, che nel 2019 abdicherà a favore del figlio.

Celebrazioni

Insieme moglie Michiko e al principe ereditario Naruhito con la sua sposa Masako e altri membri della famiglia, l'85enne ha salutato la folla dal balcone del palazzo, accolto dal grido “banzai” (lunga vita). Proprio l'eccezionalità dell'occasione ha richiamato moltissima gente, con un totale di 82.850 di persone, contro le 52.300 del 2017. L'ultima apparizione pubblica di Akihito come imperatore avverrà il 2 gennaio per il tradizionale saluto dell'anno nuovo. 

Il discorso

Durante le celebrazioni Akhito (che ha compiuto 85 anni) ha esortato a “non dimenticare le innumerevoli vite perse nella Seconda Guerra mondiale e che la pace e la prosperità del Giappone del dopoguerra sono state costruite su numerosi sacrifici e instancabili sforzi fatti dal popolo giapponese”. L'imperatore giapponese ha esortato a trasmettere la storia “con precisione” alle nuove generazioni e si è detto “profondamente sollevato” dal fatto che sotto il suo regno non ci siano state guerre.

Imperatore

Akihito è diventato una figura enormemente popolare da quando è succeduto a suo padre, Hirohito, imperatore in tempo di guerra del Giappone, nel gennaio 1989. La costituzione postbellica del Giappone proibisce all'imperatore di esercitare influenza politica, ma la coppia imperiale ha promosso la riconciliazione con le ex vittime dell'aggressione giapponese durante la guerra. Nel 1992, Akihito divenne il primo imperatore giapponese a visitare la Cina, affermando che “deplorava” profondamente un “periodo sfortunato in cui il mio Paese inflisse grandi sofferenze al popolo cinese” durante una guerra combattuta in nome di suo padre.

Erede al trono

Naruhito, 58 anni, salirà sul trono del Crisantemo il primo maggio prossimo, il giorno dopo l'abdicazione del padre che ha subi'to un intervento al cuore e un cancro alla prostata. L'ultimo imperatore ad abdicare fu Kokaku nel 1817.