Avvio in rosso per le Borse europee

Il crollo di Wall Street trascina in basso anche Piazza Affari. Il Ftse Mib dopo aver aperto con un -3,56% ora ha limato parzialmente i minimi e segna -2,40% a 22.277 punti, con l'All Share sul -2,44%. Tra i titoli Fca perde il 4,1%, come Exor, Ferrari il 3,5%, Cnh il 4,1%, Pirelli il 3,5%. Tra le banche perdite in media del 3% a parte Intesa che segna 0,8% dopo i conti 2017 e il piano di impresa. Giù inoltre Stm (-4%). Fermate subito Tim e Finecobank che dopo lo stop hanno ripreso gli scambi cedendo, rispettivamente, il 3,09% e il 5,05%. 

Europa in affanno

L'indice europeo Dj Stoxx 600 ha ceduto il 2,8%, peggior inizio di seduta dal giugno 2016. Male anche Francoforte (-3,58%), Parigi (-3,43%) e Londra (-3%). 

Panico

Un'ondata di vendite si è abbattuta anche sulle Borse asiatiche con Tokyo arrivata a perdere oltre il 5%, l'Hang Seng di Hong Kong il 3,2% e Shanghai il 3,35%. “I fondamentali dell'economia restano estremamente forti”, ha commentato la Casa Bianca mentre sono andati in fumo 114 miliardi di dollari dei primi 500 paperoni del mondo. Il dato sicuro, fra tanti dubbi e domande, è che l'epicentro di questa scossa è a Wall Street. Ieri, nel suo lunedì nero, la Borsa americana ha registrato il più grande calo della storia, in termini di punti: 1.175,21. Ma il listino newyorkese, ricostruisce il Wall Street Journal, nel corso della seduta è arrivato anche a cedere circa 1.600 punti. In termini percentuali (-4,6%), è il peggior risultato dall'agosto del 2011. Il tonfo di lunedì inoltre ha fatto evaporare 114 miliardi di dollari della fortuna dei 500 paperoni più ricchi del mondo, secondo l'indice dei miliardari di Bloomberg. Il più colpito è stato Warren Buffett, il finanziere 87enne soprannominato l'oracolo di Omaha, che ha perso 5,1 miliardi.

Divisioni

Gli analisti appaiono divisi. Alcuni ritengono che siano solo prese di beneficio che spianano la strada ad ulteriori guadagni per Wall Street, sostenuti da forti risultati societari e dalla riforma fiscale di Trump. Altri temono possa essere l'inizio di un ritorno alla fase di mercato al ribasso. E l'arrivo di un nuovo presidente alla guida della Federal Reserve alimenta l'incertezza. Certo è che il crollo di ieri è coinciso con il giuramento di Jerome Powell come nuovo capo della Fed, al posto di Janet Yellen. “Il sistema finanziario è più forte e più resiliente di quanto non fosse prima dell'inizio della crisi finanziaria. Intendiamo mantenerlo tale”, ha assicurato Powell nel suo discorso di insediamento.