Attentato a Gerusalemme: blitz della polizia, 15 palestinesi arrestati

E’ di 15 palestinesi arrestati il bilancio del blitz compiuto dalla polizia israeliana a Gerusalemme est in seguito all’attentato compiuto da un attivista islamico nel quale sono morte due persone.

Secondo fonti della polizia, fra le persone arrestate figurano alcuni suoi congiunti e dimostranti che cercavano di organizzare in strada manifestazioni di giubilo per l’attentato. I servizi di sicurezza cercano intanto di appurare come sia riuscito a dotarsi di un fucile M16, di munizioni e di una bomba a mano.

L’attivista palestinese, del movimento islamico radicale Morabitun (vicino a Hamas) ha aperto il fuoco sui passanti da una macchina in corsa, uccidendo una donna sessantenne e un agente di polizia, prima di essere ucciso a sua volta. Altre otto persone sono rimaste ferite. In una sorta di testamento politico, rilanciato dalla Tv di Hamas, l’attentatore ha detto di aver votato la propria esistenza alla moschea al-Aqsa e ha esortato i fedeli islamici in città ad emulare il suo esempio.

Hamas si è felicitato per l’attentato definendolo “la reazione naturale ai crimini” perpetrati a suo parere da Israele nei confronti dei palestinesi. Dopo l’attentato Consiglio di difesa del governo israeliano ha discusso le possibili ripercussioni dell’attentato. Secondo i media l’abitazione dell’attentatore rischia adesso di essere demolita. La radio militare ha aggiunto che la possibilità dell’espulsione della sua famiglia a Gaza o altrove e’ stata esaminata ma, almeno per il momento, scartata. Nel frattempo a Gerusalemme la polizia sta adottando misure rafforzate di sicurezza in vista di solennità religiose ebraiche che da domani attireranno folle di fedeli ebrei nella Città Vecchia.