Attacco notturno nel nordest del Kenya, 36 morti

Kenya

Ennesima strage nel nord-est del Kenya dove degli uomini armati, presumibilmente miliziani islamici Shebab, hanno sterminato 36 operai in una cava che si trova a quasi 15 chilometri di distanza da Mandera, al confine con la Somalia.  L’agguato è stato portato a termine nella notte quando gli integralisti hanno approfittato dell’oscurità per sparare alla cieca sulle tende dove gli operai dormivano. Successivamente hanno selezionato e fatto distendere i “non musulmani” per poi giustiziarli brutalmente.

La polizia fa sapere che alcune vittime sono state decapitate e ancora risultano dispersi alcuni operai che potrebbero esser stati rapiti. La traccia che ha indirizzato tutti i sospetti sui miliziani islamici somali è stato il fatto che, dopo la strage, la radio degli Shebab abbia esultato. Soltanto qualche giorno fa un attacco in un bar di Wajir aveva ucciso una persona e provocato il ferimento di altre 12.

Il mese scorso invece a Mandera gli islamisti si erano resi protagonisti di un’azione molto simile a quella avvenuta stamani alla cava: 28 non musulmani vennero giustiziati all’interno di un autobus. L’attacco quella volta era stato rivendicato dagli Shebaab come ritorsione per i raid della polizia nelle moschee di Mombasa frequentate da islamisti radicali. Spesso nel nord-est del Kenia, a maggioranza musulmana, giungono molti lavoratori dalle regioni meridionali dove vi sono l’80% di persone di credo cristiano. In particolare da quando il Kenya ha inviato truppe in Somalia per combattere contro i miliziani Shebab questi attacchi si sono moltiplicati.