ATTACCO AL BARDO: IN MANETTE UN TECNICO DELLA TV DI STATO

Continuano le indagini a Tunisi per fare chiarezza sull’attentato che il 18 Marzo ha colpito il Museo del Bardo uccidendo 21 persone, tra cui 4 italiani. La polizia a margine di questi accertamenti ha arrestato un tecnico dell’emittente nazionale, l’uomo infatti sarebbe stato trovato in possesso di piani dettagliati per un attentato alla sede della Tv di Stato. Intanto il portavoce ufficiale del Tribunale di Tunisi ha reso noto che sono 15 le ordinanze di custodia cautelare emesse dopo l’interrogatorio di 18 persone coinvolte nelle ultime ricerche della polizia.

Attualmente le forze speciali impegnate nel caso del Bardo, sono riuscite a fermare il capo della cellula jihadista, considerato la mente che ha ideato l’attacco; l’uomo, un tunisino residente abitualmente in Belgio apparterrebbe alla brigata Okba Bin Nafaa, diretta dall’algerino Lokman Abou Sakher, che avrebbe dichiarato da pochi mesi fedeltà allo Stato Islamico, dopo essere stata legata ad Al Qaida Maghreb e sarebbe stata composta da una ventina di persone delle quali molte già arrestate o identificate.

Questa cellula si sarebbe poi divisa in 4 gruppi: il primo con il compito di individuare gli obiettivi e reperire informazioni utili; il secondo si è occupato della logistica e della fornitura delle armi; il terzo impegnato nell’azione vera e propria ed il quarto incaricato di filmare l’attentato per poi metterlo in rete e rivendicare l’attentato.

Ancora in fuga invece il terzo componente del commando, Maher Bin Al-Moulidi Al-Qaidi ricercato insieme ad altri terroristi, tra cui due marocchini e un algerino. Ad affermarlo è il ministro degli Interni tunisino Najem Gharsalli, secondo il quale Al-Qaidi sarebbe stato addestrato in Libia dove procurò le armi per gli altri due uomini che dopo aver aperto il fuoco tra i turisti del Museo, sono stati uccisi dalla polizia.