Attaccata la sede di Save the Children: 2 morti

E'di almeno 2 morti e 14 feriti il bilancio di un attacco, rivendicato dall'Isis, contro la sede di Save the Children a Jalalabad, in Afghanistan. L'assalto, durato più di 3 ore, è stato condotto da un commando composto da uomini armati e kamikaze

L'assalto

“Dalle nostre informazioni iniziali, gli aggressori indossavano uniformi delle forze di sicurezza“, ha riportato il portavoce del governo provinciale Ataullah Khogyani, sottolineando che al momento sono in corso le “operazioni di messa in sicurezza” dei locali e potrebbero portare alla scoperta di altri corpi. L'attacco era cominciato intorno alle 09:10 ora locale (l'alba in Italia) quando un kamikaze si era fatto esplodere all'entrata dell'edificio aprendo un varco dal quale era entrato nel compound un gruppo di un numero non precisato di terroristi che hanno cominciato a sparare.

Scontri a fuoco

Immediato l'arrivo delle forze di sicurezza che hanno risposto al fuoco degli assalitori. Dopo un'ora dall'inizio dell'attacco Khogyani ha riferito che 11 persone ferite erano già state trasportate in ospedale. Su Twitter sono cominciate a circolare le immagini di bambini in fuga (nelle vicinanze c'è una scuola).

Testimonianze

Secondo testimoni, gli uomini del commando che ha attaccato l'ufficio nel quartiere Pd3 della città afghana sono quattro ma non c'è alcuna conferma ufficiale. Mohammad Amin, che si trovava all'interno del complesso quando gli aggressori hanno fatto irruzione, ha raccontato all'agenzia Afp dal suo letto d'ospedale di aver sentito “un grande boato“. “Siamo corsi al riparo e ho visto un uomo armato colpire il cancello principale con un lanciarazzi ed entrare nel complesso. Sono fuggito saltando fuori dalla finestra “, ha detto ancora Amin. Nelle immediate vicinanze della zona teatro dell'attaco ci sono uffici governativi e altre ong, il che rende possibile che Save the Children non fosse l'obiettivo. Jalalabad è la capitale della provincia di Nangarhar, lungo il poroso confine con il Pakistan.

L'associazione

Save the Children lavora in Afghanistan dal 1976 e opera in 16 delle 34 province del Paese. L'organizzazione realizza progetti per la protezione dell'infanzia, progetti di educazione, salute e nutrizione, interventi per contrastare e prevenire la povertà delle famiglie e dei bambini, e di risposta alle emergenze. Sono 700 mila i bambini afghani che l'ong riesce a raggiungere. L'attacco contro Save the Children segue di pochi giorni l'assedio di 17 ore dei talebani all'Hotel Intercontinental di Kabul, in cui sono morte almeno 43 persone, molte delle quali straniere. Tuttavia, stavolta i talebani hanno preso le distanze dall'attacco, che è l'ennesimo di una serie contro le organizzazione umanitarie nel Paese. A ottobre il Comitato internazionale per la Croce Rossa e la Mezzalunarossa, decise di ridurre “drasticamente” la propria presenza dopo un attacco in cui erano morti sette dei suoi uomini. A Save The Children per ora non si sbilanciano: “E' troppo presto ed è un momento troppo complicato”.