Arriva la condanna del Bangladesh

Dal Bangladesh arriva la condanna per l'attentato fallito a New York, il cui autore è un immigrato di 27 anni dal paese del sud-est asiatico. ''Il Bangladesh è impegnato nella sua conclamata politica di 'tolleranza zero' contro il terrorismo, e condanna il terrorismo stesso e l'estremismo violento in ogni forma o manifestazione ovunque nel mondo, compreso l'incidente di lunedì mattina a New York'', ha comunicato il governo in una nota.

L'attentatore

Akayed Ullah, il giovane di 27 anni arrestato ieri in un sottopassaggio della metropolitana di Times Square della Grande Mela, è giunto negli Stati Uniti dal Bangladesh nel 2011 utilizzando un visto disponibile per una particolare categoria di parenti di cittadini americani. Lo riferisce oggi il quotidiano The Daily Star. Per il momento le autorità del Bangladesh non hanno riscontrato alcun suo possibile contatto con organizzazioni fondamentaliste islamiche bengalesi.

Radici

Nella sua pagina online il giornale racconta che un reporter dell'agenzia di stampa bengalese Unb si è recato nell'isola di Sandwip, dove sono cresciuti i genitori dell'attentatore, apprendendo che però Akayed è nato e cresciuto a Dacca. Abitanti del villaggio di Sandwip hanno assicurato che il padre, Sanaullah, si è sposato e trasferito nella capitale bengalese all'età di 22 anni. Due anni fa l'uomo morì a New York, si è inoltre appreso, “e là è stato sepolto”. Un cugino del giovane attentatore, Emdad, è stato convocato dalla polizia bengalese. Ha solo raccontato ai giornalisti che la famiglia di Akayed Ullah “ha visitato il Bangladesh per due volte dal 2011, recandosi anche a Sandwip”. Il padre era proprietario di un negozio di alimentari a Hazaribagh Thana, una delle città più inquinate del Bangladesh per il gran numero di concerie presenti.

Giallo sul movente

Interrogato dall'Fbi, Ullah ha detto di aver agito per “vendetta“. “Hanno bombardato il mio Paese e volevo fare del male qui“. Non è chiaro, però, a quali raid si riferisca visto che il Bangladesh è un alleato degli Stati Uniti. Per ora sembra un lupo solitario come l'attentatore di Chelsea, Ahmad Rahami, 28 anni, cittadino americano di origini afghane accusato per le bombe in New Jersey e a New York (31 feriti) esplose nel settembre 2016. O come Sayfullo Saipov, l'uzbeko di 29 anni autore della strage di Halloween a sud di Manhattan, il 31 ottobre scorso (8 vittime).