APPELLO DELLA PRESIDENTE DEL BRASILE, DILMA ROUSSEFF: “SONO INNOCENTE”

“E’ necessario che il Senato metta fine alla procedura di destituzione, riconoscendo, di fronte a prove inconfutabili, che non c’è stato crimine di responsabilità, che sono innocente”. E’ l’accalorato appello lanciato ieri dalla presidente del Brasile Dilma Rousseff, attualmente sospesa da suo incarico tramite una lettera aperta inviata alla stampa al Palazzo dell’Alvorada, a Brasilia. La donna è accusata di aver truccato i conti pubblici del 2014, l’anno della sua rielezione, e del 2015.

La Rousseff ha promesso che convocherà un referendum sulle elezioni anticipate se non sarà destituita a fine agosto: “Sono convinta della necessità, e a questo darò il mio sostegno, della convocazione di un referendum allo scopo di consultare la popolazione su possibili elezioni anticipate”.

Intanto, la Corte suprema del Brasile ha autorizzato un’inchiesta sulla presidente per intralcio alla giustizia. La procura vuole verificare se Rousseff abbia tentato o meno di ostacolare le indagini sull’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva – sempre in merito allo scandalo di corruzione Petrobras – nominandolo ministro del suo gabinetto lo scorso marzo.La nomina a ministro di Lula venne bloccata la sera stessa ma sollevò un polverone di proteste e illazioni. Ora anche un’inchiesta ufficiale. “L’avvio di un’inchiesta è importante per chiarire i fatti e dimostrare che non vi è stato, in alcun momento, intralcio alla giustizia”, ha dichiarato un portavoce di Rousseff. Anche Lula è stato accusato di “intralcio alla giustizia” nello stesso dossier.