Ankara smentisce Washington: nessun accordo sulle basi

Fonti del governo turco smentiscono la notizia, circolata nella mattinata di lunedì, del via libera agli Stati Uniti per l’uso della base aerea di Incirlik, nel sud del Paese, per “l’addestramento di forze dell’opposizione siriana moderata” e “l’impegno in attività all’interno dell’Iraq e della Siria“. A dare la notizia dell’accordo era stato il Consigliere Usa per la sicurezza nazionale, Susan Rice, parlando alla Nbc.

Pronta, però, è arrivata la smentita della Turchia che, attraverso fonti vicine all’esecutivo, ha fatto sapere che “nessun nuovo accordo” è stato stipulato con gli americani. La base turca non è disponibile, quindi, per addestrare i ribelli moderati siriani e lanciare i raid aerei in Iraq e Siria. A far fallire le trattative potrebbe essere stata la mancanza di disponibilità degli americani ad accontentare tre richieste che i turchi reputano, al momento, indispensabili: la creazione di una “no fly zone” nel nord della Siria, di una “zona cuscinetto” al confine tra i due paesi, e la fornitura di armi ai ribelli “moderati” siriani che destabilizzerebbe il governo di Bashar al-Assad, nemico di Ankara.

L’accordo sembrava raggiunto già nel pomeriggio di domenica, quando il segretario Usa alla Difesa, Chuck Hagel, aveva telefonato al suo omologo turco, Ismet Yilmaz, per ringraziarlo della disponibilità di Ankara a sostenere la lotta allo Stato Islamico. “Ringraziamo per la competenza della Turchia nella zona – aveva dichiarato il portavoce del Pentagono, John Kirby, riprendendo le parole di Hagel – e il modo responsabile in cui il Paese sta gestendo le altre sfide che questa battaglia pone per il Paese, in termini di rifugiati e sicurezza del confine”.