Amnesty International: “In Iraq pulizia etnica di dimensioni storiche”

Gli infedeli devono morire. È questa la regola degli jihadisti. E lo Stato Islamico, fedele all’estremismo di Al Qaeda, la sta rispettando dettagliatamente. Uccisioni e massacri sono all’ordine del giorno in Iraq: l’Onu proprio ieri ha annunciato di voler mandare una commissione d’inchiesta sul posto per verificare l’ipotesi secondo cui si commettono veri e propri “crimini di guerra”. Oggi invece, a lanciare il monito, è stata l’associazione Amnesty International, che in un rapporto dal nome “Pulizia etnica di dimensioni storiche: lo Stato islamico prende sistematicamente di mira le minoranze del nord dell’Iraq”, riporta le testimonianze di sopravvissuti ai massacri dei miliziani di Isis.

“I massacri e rapimenti compiuti dallo Stato Islamico costituiscono un’atroce prova dell’ondata di pulizia etnica contro le minoranze in corso nel nord dell’Iraq – afferma l’alta consulente per le crisi di Amnesty International Donatella Rovera – Nella sua brutale campagna, per eliminare ogni traccia di popolazioni non arabe e non sunnite, lo Stato Islamico sta portando avanti crimini orribili e ha trasformato le terre coltivate di Sinjar in campi della morte che grondano di sangue”.

Sinjar era una cittadina storica, punto nevralgico dell’agricoltura del paese e conglomerato delle etnie curda e yazida. Adesso è diventata un campo di morte: decine e decine di uomini e ragazzi della zona sono stati rastrellati, caricati su camion e poi massacrati in gruppo o uccisi individualmente. Lo stesso è accaduto nei villaggi di Qinveh e Kocho, razziati rispettivamente il 3 e il 15 del mese di agosto e “depauperati” di centinaia di uomini e bambini – anche di soli 12 anni.

Secondo Federica Mogherini, che ha parlato all’incontro con la Commissione Esteri del Parlamento Europeo, “l’Isis è una minaccia non solo per Iraq e Siria, ma anche per i paesi europei e per gli altri paesi Nato come la Turchia”. La rabbia del gruppo estremista, secondo Lady Pesc, sta fortemente minacciando l’incolumità di tutti paesi parte dell’Alleanza.

Intanto, in Iraq, i familiari dei soldati iracheni scomparsi lo scorso giugno una base militare conquistata dai miliziani del sedicente Califfato Islamico hanno brutalmente assaltato il parlamento, che si trova a Baghdad: alcune persone sono rimaste ferite e la situazione è stata portata sotto controllo dalle forze speciali dell’esercito. Secondo fonti non ufficiali, le vittime militari mietute da Is sono più di 1500e centinaia di soldati sono ancora tenuti in ostaggio. Oggi, al parlamento, si sarebbe dovuto discutere di quanto accaduto l’11 giugno scorso presso la base Spiker a 13 chilometri da Tikrit, quando gli jihadisti hanno preso in sequestro la sede dell’accademia dell’aeronautica militare.

 

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